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Lana Del Rey, diario familiare tra dolore e sincerità

Lana Del Rey, diario familiare tra dolore e sincerità

Esce 'Did You Know There's A Tunnel Under Ocean Boulevard'

ROMA, 24 marzo 2023, 19:47

di Paolo Biamonte

ANSACheck

Lana Del Rey, diario familiare tra dolore e sincerit� - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lana Del Rey, diario familiare tra dolore e sincerit� - RIPRODUZIONE RISERVATA
Lana Del Rey, diario familiare tra dolore e sincerit� - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lana Del Rey ha creato un universo sonoro ben definito, frutto di una creatività libera e disinvolta che le ha creato contrasti con la critica ma che le ha permesso di diventare il punto di riferimento per artiste della generazione più giovane della sua, come Billie Eilish e Lorde. A 37 anni pubblica il suo nono album, "Did You Know There's A Tunnel Under Ocean Boulevard", un lavoro che, grazie anche alla recente collaborazione con Taylor Swift, la coglie in un momento di grande popolarità e, stando alle sue ultime interviste, anche di relativa serenità dopo qualche anno di buio interiore. Il nuovo album include le collaborazioni con Jon Batiste, Bleachers, Father John Misty, Judah Smith, Tommy Genesis e SYML ed è stato co-prodotto dall'artista assieme a Mike Hermosa, Drew Erickson, Zach Dawes, Benji e Jack Antonoff, suo amico personale che a proposito di questo lavoro ha detto: "Andare a caccia di ascolti radiofonici? Sarebbe una stupidaggine. Correre dietro alle mode? Che sciocchezza. Le tendenze le ha create lei. È una posizione liberatoria, se l'accetti. Non ti resta che essere una leader".

Già perché "Did You Know There's A Tunnel Under Ocean Boulevard" è un disco che non cerca il facile consenso e che riflette la capacità di Lana Del Rey di essere tanto più popolare quanto le sue canzoni sono personali, a volte oscure, sempre costruite seguendo una creatività totalmente libera e disinibita che questa volta ci porta in un mondo dove le vicende familiari si portano dietro un senso di dolore e di perdita, insieme alle domande sui rapporti sentimentali, la maternità, il sesso, il peso dei traumi, il conflitto tra identità e moltitudini interiori, il senso di un peso esistenziale incombente che questa volta lascia passare qualche raggio di luce e perfino qualche riflessione sull'aldilà dove ritrovare le persone più care. Musicalmente è un album minimalista, dominato dal pianoforte (straordinari gli interventi del geniale Jon Baptiste), la ritmica è quasi assente ma compare in modo sorprendente nei brani finali, con un'incursione quasi trap in "Fishtail" e in "Pepper" dove compare il rapper Tommy Genesis.

Ascoltare "Did You Know There's A Tunnel Under Ocean Boulevard" da l'impressione di leggere le pagine di un diario familiare dove la malinconia e il desiderio si specchiano in una sincerità spietata che fa scattare l'identificazione delle nuove generazioni. Lana Del Rey cita e si autocita: in 'The Grants' (il suo vero nome è Elizabeth Woolridge Grant) ha utilizzato nei cori le voci di Melodye Perry, Pattie Howard e Shikena Jones, apparse in '20 Feet From Stardom', lo splendido documentario dedicato alle coriste arrivate "a 20 piedi dal successo", propone un pezzo di un sermone di Judah Smith, il discusso pastore di Beverly Hills, riutilizza momenti di suoi brani precedenti, racconta momenti personali, si abbandona a momenti di psichedelico cut up musicale, gioca con echi di piano jazz e gospel, suoni acustici, sconfina nell'hip hop, sempre guidata da una malinconia che governa il suo universo parallelo dove la vita è un percorso a ostacoli che non lascia spazio ai luoghi comuni.

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