Dopo Terra Alta e Indipendenza, il
nuovo romanzo della tetralogia di Javier Cercas arriverà a
maggio del prossimo anno. Lo ha annunciato lo scrittore
spagnolo, 59 anni, in un incontro al Salone del Libro, dove il
15 ottobre terrà una lezione per i ragazzi delle scuole primarie
e secondarie sul futuro dell'Europa.
"Il personaggio Melchor Marin è nato un giorno, all'uscita
dal mio ufficio, pieno di rabbia, di dolore, di desiderio di
vendetta. Ho iniziato a scrivere perché volevo sapere di lui. E'
un personaggio misterioso uscito da me stesso, ma non capivo
come fosse venuto fuori", spiega Cercas. "La letteratura è
forma. I lettori non sono coscienti, ma gli scrittori sanno che
una storia è bella solo se ben raccontata. Il lavoro dello
scrittore è trovare la forma per raccontare" sottolinea lo
scrittore.
Indipendenza è il seguito di Terra Alta. E' un giallo "perché
come in tutti i romanzi c'è un enigma e qualcuno che vuole
decifrarlo". Ma Cercas ci tiene a precisare che "il giallo non è
un genere minore. In letteratura non esistono generi maggiori e
generi minori. Le tragedie sono belle, ma possono anche essere
meno belle, tra i romanzi ci sono quelli buoni e quelli
cattivi".
Lo scrittore spagnolo dice di detestare la letteratura
pretenziosa e di preferire quella popolare. "Un romanzo -
osserva - è una partitura, ogni lettore fa il suo libro. Non è
obbligatorio trovare in un libro quello che ci trovano gli
altri. Non c'è un romanzo senza umorismo senza capacità di
ridere di se stessi. Il migliore destino della letteratura è
tornare a dire cose alla gente", sottolinea Cercas. "Il rischio
per uno scrittore è diventare imitatore di se stesso, così è
morto e io non voglio morire. Per questo cercherò di continuare
a dire cose nuove", conclude lo scrittore.
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