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Formigli: "I no vax? La mia tv non censura ma ragiona"

Tv

Formigli: "I no vax? La mia tv non censura ma ragiona"

"Torno inviato per Piazzapulita. Draghi dia più risposte"

ROMA, 15 settembre 2021, 10:53

Michele Cassano

ANSACheck

>>>ANSA/Formigli, i no vax? La mia tv non censura ma ragiona - RIPRODUZIONE RISERVATA

>>>ANSA/Formigli, i no vax? La mia tv non censura ma ragiona - RIPRODUZIONE RISERVATA
>>>ANSA/Formigli, i no vax? La mia tv non censura ma ragiona - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Parliamo ossessivamente del green pass, ma i temi che rischiano di dividere davvero il Paese sono quelli dell'industrializzazione e del lavoro. Il dossier sulle misure contro le delocalizzazioni, ad esempio, è fermo sulla scrivania di Draghi. Vogliamo spostare l'obiettivo sui temi che riguardano la carne, il sangue e il futuro degli italiani". Corrado Formigli torna da domani in prima serata con l'undicesima edizione di Piazzapulita su La7 e - come racconta in un'intervista all'ANSA - oltre a vestire i panni del conduttore, tornerà a fare l'inviato. Già nella puntata d'esordio sarà trasmesso un suo reportage da Campi Bisenzio sulla vicenda dell'azienda di automotive Gkn, che ha licenziato per mail quasi 500 dipendenti.

"E' una storia molto forte e premonitrice, sul rischio di perdere completamente l'industria dell'auto in Italia anche con la scusa della transizione ecologica - afferma -. Ho voluto girare direttamente io questo servizio e mi piacerebbe continuare a muovermi e raccontare l'Italia, che - nonostante la coperta di Draghi ci dia fiducia e ci rassicuri - sotto sotto rimane sempre quella. Quella dell'evasione, del Sud sparito, della criminalità, delle aziende che spostano sedi legali all'estero. Quello della delocalizzazione è un tema esplosivo e il governo deve scegliere da che parte stare". Il programma riparte con un nuovo studio e una grafica rinnovata, molto lineare che richiama le origini di Piazzapulita.

"Una struttura - spiega Formigli - scandita da inchieste e reportage, con un numero di ospiti abbastanza modesto per dare la possibilità ai reportage di respirare". Ospiti della prima puntata Giuseppe Conte, per la prima volta a Piazzapulita, Alessandro Di Battista e Marco Minniti a duellare sull'Afghanistan, l'immunologo Sergio Abrignani e Andrea Crisanti, oltre a Tito Boeri (insieme a lui nella squadra di commentatori del programma, attesi nelle puntate successive, anche Antonio Padellaro, Mario Calabresi, Annalisa Cuzzocrea e la new entry Alessandra Sardoni). Nuova rubrica affidata a Selvaggia Lucarelli, dal titolo #piazzaselvaggia, per fare le pulci alla sua maniera al mondo politico, degli influencer e dei vip. Resta anche lo spazio riservato a Stefano Massini.

Pur ampliando lo spettro degli argomenti, il programma non potrà non affrontare i temi della pandemia, senza sbattere la porta davanti a nessuno. "Una cosa sono i no green pass, che sono persone anche colte e degne che esprimono una posizione liberare e trasversale, un'altra cosa sono i no vax, che pensano che i vaccini facciano male con obiezioni antiscientifiche - argomenta Formigli -. Sono un fenomeno minore ma, anche se c'è solo il 10% di persone che la pensano così, bisogna raccontarlo, bisogna metterli di fronte alle fake che propagano. La televisione non cancella niente e nessuno, altrimenti diventano eroi censurati. La tv deve far ragionare, contestualizzare, fare un'operazione culturale dando numeri e dati". Eppure i talk sono accusati di essere corresponsabili della confusione che regna sui vaccini. "I talk sono sempre sotto accusa - sottolinea -. E' come sparare sulla Croce Rossa, ma assolvono solo il compito di raccontare la realtà".

Primo avvenimento politico di rilievo saranno le amministrative. "Ci piacerebbe un confronto tra i quattro principali candidati a Roma - afferma ancora -. E' una partita molto incerta e interessante: speriamo che Michetti si decida a dire sì, perché gli altri tre hanno già accettato. Faremo servizi e inchieste anche dalle altre città. La par condicio? Se ci sarà necessità si può sempre recuperare nelle trasmissioni della rete". Quale è l'ospite che vorrebbe avere in trasmissione? "Vorrei tanto avere Mario Draghi - rivela -. Che non si possa neanche osare di chiedere la sua presenza lo trovo abbastanza anormale. Tutti i premier sono andati nei programmi di approfondimento. Trovo limitante che nelle conferenze stampa si escludano, per ragioni legate al covid, i giornalisti dei programmi di approfondimento. Si consenta loro almeno di fare domande via zoom. Invito Draghi ad aprirsi un po' di più sulla comunicazione, a dare più risposte... ad esempio sull'obbligo vaccinale".

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