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Maurizio De Giovanni, la mia Mina e le sirene

Libri

Maurizio De Giovanni, la mia Mina e le sirene

Scrittore, è il mio romanzo più napoletano

ROMA, 13 luglio 2021, 10:37

(di Mauretta Capuano)

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 MAURIZIO DE GIOVANNI, UNA SIRENA A SETTEMBRE' (EINAUDI STILE LIBERO, PP. 262, EURO 18,50). Torna Mina Settembre, la bella assistente sociale con "un'antiquata passione per gli ultimi" di Maurizio de Giovanni e deve fare i conti con una doppia sfida. Ma a conquistare in questa nuova storia è il confronto con le Sirene che incantano e con la straordinaria e poetica figura de La Signora. "La Signora è la Sirena ed è anche mia madre, a cui è dedicato il libro, che è mancata a settembre. E' il ricordo di questa meravigliosa donna e della sua capacità di raccontare" dice all'ANSA Maurizio de Giovanni parlando del suo terzo romanzo, 'Una Sirena a Settembre' (Einaudi Stile Libero) con protagonista Gelsomina, detta Mina.
    Lo scrittore ha preso dunque dalla madre, grande narratrice di storie orali, la sua capacità di raccontare? "Spero di si, lei è sempre stata più brava, mi auguro di riuscire a scimmiottarla un po'" spiega l'autore dei Bastardi di Pizzofalcone e del Commissario Ricciardi. Ma in questa storia dove un'anziana viene scippata e finisce in coma e vengono mandate in onda da una tv locale le immagini di un bambino che si contende il cibo con un cane, fra montagne di spazzatura, le sirene sono tante dalla ragazza che sta sulla sedia a rotelle e canta meravigliosamente alla conduttrice televisiva, che si chiama Sirena, "e che in qualche modo inganna. Ed è una sirena quella che ha tatuata sull'avambraccio il ragazzo che fa lo scippo. La sirena è il pentagramma su cui si scrivono tutte queste storie. La Sirena è vergine e madre, ha nel racconto il proprio nutrimento" dice de Giovanni.
    E proprio il racconto che sembra frammentario in realtà è unitario come Napoli "che sembra fatta di pezzi che invece poi trovano una sistemazione. Ogni singolo pezzo ha un senso in rapporto agli altri. Questo è il mio romanzo più napoletano" spiega lo scrittore. "Napoli è una città diversa dalle altre, costantemente racconta storie, le mette a confronto e ognuna inevitabilmente influenza le altre" aggiunge. Mina, che non è una poliziotta, "è una assistente sociale che opera anche per risolvere i conflitti tra legge e giustizia", indaga con l'aiuto del ginecologo Mimmo Gammardella, che assomiglia tanto a Brad Pitt, su due vicende apparentemente sconnesse che non le sembrano per nulla chiare. "Volevo dare il senso di come storie apparentemente disconnesse, distanti l'una dall'altra trovino una connessione. Elementi slegati fra loro che invece hanno dei ponti l'uno con l'altro. Non diamo un'opportuna rilevanza sociale a chi ha bisogno. Se in una storia si riesce a darla, male non fa, è un modo di sensibilizzare verso queste realtà. Lo facciamo troppo poco" spiega de Giovanni che con i suoi libri tradotti in 43 Paesi ha venduto in Italia 2 milioni e mezzo di copie ed è diventato un caso unico in tv per il numero di serie tratte dai suoi libri in onda su Rai1. 'Una Sirena a Settembre' è anche un libro sulla narrazione e come sempre in questa serie di storie non manca il riferimento alla figura di un attore internazionale. Così dopo Robert Redford e Kevin Costner questa volta c'è Brad Pitt. "Cambio attore di volta in volta. Mi diverto così per dare il quadro di questa donna appassionata di cinema. Troverò un altro attore per il prossimo romanzo. Mi piace dare questo taglio cinematografico a questa passione di Mina. Se usassi un attore italiano si offenderebbero gli altri, invece un attore straniero molto popolare non da fastidio a nessuno. Mina è innamorata del ginecologo e lo maltratta come fanno spesso le donne quando sono innamorate" sottolinea.
    A differenza di Ricciardi e de I Bastardi di Pizzo Falcone, de Giovanni per Mina non si occupa della sceneggiatura, ma "credo - dice - che sia cinematograficamente interessante questo libro, si presta a una storia per immagini. Ma è un po' la mia scrittura in generale che è adatta. E' trama, è personaggi, è più facile da rendere. Sono aiutato dalla mia semplicità, non ho una scrittura letteraria. Faccio narrativa fieramente popolare e sono contento così" dice. Poi racconta che "a settembre 2021 andrà in onda la terza serie de I Bastardi di Pizzofalcone, già girata. E stiamo scrivendo la seconda serie di Ricciardi. A breve le rivedremo tutte e due". In arrivo anche "'Il silenzio grande' che "è diventato un film per la regia di Alessandro Gassmann, da una mia opera teatrale. Uscirà a settembre e non vedo l'ora perché hanno fatto un lavoro bellissimo. E' un film splendido, che ho visto in anteprima, con Margherita Buy, Massimiliano Gallo e Marina Confalone. Adesso devo scrivere una commedia ambientata nella seconda guerra mondiale, per il teatro, con due personaggi di Ricciardi: Bambinella e il brigadiere Maione con gli stessi interpreti della serie, Adriano Falivene e Antonio Milo, con la regia di Alessandro D'Alatri per una produzione del Teatro Diana di Napoli. Mi piace moltissimo scrivere per il teatro". Il terzo libro dedicato a Mina Settembre non ha fatto in tempo ad uscire e sta già scalando le classifiche e poi "comincerò il prossimo romanzo de I Bastardi di Pizzofalcone che conto possa uscire agli inizi di ottobre. Si parlerà di angeli" annuncia lo scrittore che è sempre dentro un flusso continuo di storie.
   

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