Aziende e famiglie hanno ancora
attive moratorie (ex lege e volontarie) per un valore
complessivo di circa 60 miliardi, a fronte di circa 537 mila
sospensioni accordate. E' quanto informa la task foce sul
credito , di cui fanno parte Ministero dell'Economia e delle
Finanze, Ministero dello Sviluppo Economico, Banca d'Italia,
Associazione Bancaria Italiana, Mediocredito Centrale e Sace. I
dati, che si riferiscono al 19 novembre, sottolineano che le
moratorie attive sono pari a circa il 22% di tutte le moratorie
accordate da marzo 2020 (circa 270 miliardi)]. Si stima che tale
importo faccia capo a circa 537 mila richiedenti, tra famiglie e
imprese. L'importo delle moratorie in essere differisce da
quello delle moratorie concesse per vari motivi, tra cui il
venire a scadenza di una parte di esse.
Le moratorie attive a favore di società non finanziarie
riguardano prestiti per circa 48 miliardi. Per quanto riguarda
le PMI, sono ancora attive sospensioni ai sensi dell'art. 56 del
DL 'Cura Italia' per circa 46 miliardi. La progressiva riduzione
è in parte ancora riconducibile alla mancata richiesta di
proroga da parte dei debitori (il DL "Sostegni bis" ha previsto
la possibilità per il debitore di richiedere la proroga della
moratoria, limitatamente alla quota capitale, fino alla fine del
2021). La moratoria promossa dall'ABI riguarda al momento 2
miliardi di finanziamenti alle imprese.
E sono attive moratorie a favore delle famiglie a fronte di
prestiti per 8 miliardi di euro, di cui 2 per la sospensione
delle rate del mutuo sulla prima casa (accesso al cd. Fondo
Gasparrini). Le moratorie dell'ABI e dell'Assofin rivolte alle
famiglie riguardano prestiti per poco meno di mezzo miliardo.
Si attestano invece a 213 miliardi le richieste di garanzia per
i nuovi finanziamenti bancari per le micro, piccole e medie
imprese presentati al Fondo di Garanzia per le PMI. Attraverso
'Garanzia Italia' di SACE i volumi dei prestiti garantiti
raggiungono i 30,5 miliardi di euro, su 3822 richieste ricevute.
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