Borse europee deboli nel finale
mentre a New York si porta sopra la parità il Dow Jones (+0,25%)
e dimezza il calo il Nasdaq (-0,3%), dopo l'indice predittivo
Usa di dicembre in linea con le stime (+0,8%). In Europa il
fanalino di coda è Francoforte (-2,27%), dietro a Milano (-2%),
Parigi (-1,94%), Madrid (-1,57%) e Londra (-1,29%). Scende a
134,9 punti lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento
annuo dei titoli decennali in calo di 2,6 punti all'1,1273%.
Pesano sui listini i timori di una stretta da parte delle
banche centrali dopo il balzo dell'inflazione negli Usa e in
Europa. Secondo la presidente della Bce Christine Lagarde
l'aumento dei prezzi non finirà "fuori controllo" e comunque la
Banca Centrale Europea è "pronta ad agire".
Segno meno per il greggio (Wti -0,44% a 85,22 dollari al
barile), in controtendenza i metalli, ad eccezione dell'oro
(-0,18%), mentre il dollaro perde quota nei confronti dello yen
e dell'euro ma guadagna sulla sterlina.
Forti vendite su tutti i settori a partire dall'auto, dopo i
recenti dati sulle immatricolazioni. Stellantis cede il 4%
dopo la cessione dell'1,1% da parte della cinese Dongfeng, Volvo
il 3,5%, Ferrari il 3,27%, Volkswagen il 2,2% e Bmw il 2%.
Pesante il siderurgico ArcelorMittal (-6,96%) e gli
estrattivo-minerari Bhp (-3,26%) e Anglo American (-2,61%),
mentre in Piazza Affari le vendite colpiscono Prysmian (-4,13%)
e Tenaris (-4,23%). Sotto pressione i produttori di
semiconduttori Infineon (-4,16%), Asm (-3,51%), Ams-Osram (-3%)
ed Stm (-2%). In campo bancario frenano Bnp e Barclays (-2,95%
entrambe), Bnp (-2,9%), Unicredit (-2,85%), Lloyds (-2,5%),
Santander (-2,16%), Bper (-1,98%) e Mediobanca (-1,94%). Più
caute Banco Bpm (-1,2%) e soprattutto Intesa (-0,4%).
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