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Responsabilità editoriale di Advisor
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Con estrema velocità, la pandemia di COVID-19 ha accelerato alcuni temi d’investimento in diversi settori. Così sottolinea Nathan Meyer, analista degli investimenti azionari per Capital Group che analizza l'impatto della pandemia nel settore dei media e dell’intrattenimento, dove i progressi tecnologici e la diffusione dell’homeworking stanno rapidamente modificando il panorama generale.
Per l'esperto i cambiamenti strutturali nel consumo di contenuti mediatici stanno rivoluzionando i modelli di business dei colossi dei media tradizionali, con i consumatori sempre meno propensi a utilizzare le connessioni via cavo e più orientati invece ai servizi di video streaming e a forme interattive di intrattenimento. Il conseguente cambiamento delle abitudini di visualizzazione, soprattutto tra i giovani, potrebbe alterare profondamente le prospettive d’investimento per le società mediatiche negli anni a venire.
In quest’ottica, per Meyer sono cinque i temi che svolgeranno un ruolo determinante nell’evoluzione dei media e dell’intrattenimento nel prossimo decennio.
I videogame dovrebbero godere di almeno un altro decennio di supporto ascrivibile agli sviluppi demografici e generato dai giovani che giocano e spendono di più e dai meno giovani che, per così dire, “restano in gioco”.
Secondo la società di rating Nielsen, dal 2010 il tempo trascorso davanti alla TV dai ragazzi d’età compresa fra i 18 e i 34 anni è diminuito di circa il 70%. La televisione tradizionale ha perso molto terreno
È sempre più evidente, infatti, che questi servizi rappresentano il sostituto per eccellenza dei tradizionali pacchetti di pay TV. Man mano che i consumatori acquisteranno dimestichezza con queste forme di visualizzazione, a beneficiarne saranno soprattutto i giganti dello streaming
Oggi il valore degli sport dal vivo per gli inserzionisti e le società di media tradizionali è indiscusso e la National Football League (NFL) è lo standard di riferimento. Intanto il calo dell’interesse è proseguito fra i giovani, che seguono una più ampia gamma di sport e sono più restii a praticare il football al liceo.
Con circa 2 milioni di unità vendute nel 2020, oggi le vetture senza conducente non rappresentano una quota sostanziale del mercato, ma si prevede una crescita esponenziale.
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