Anche l'imprenditore leader cambia
ruolo in azienda e diventa un tessitore di equilibri e relazioni
in una sempre più sfidante gestione "a distanza" dei team. E'
quanto emerge dall'ultimo Market Watch Pmi di Banca Ifis,
realizzato in collaborazione con Format Research, su un campione
rappresentativo di oltre 500 piccole e medie imprese italiane.
Una Pmi su due ritiene che la leadership sia determinante
nella gestione efficiente dei gruppi di lavoro. Per il 61% delle
Piccole e Medie Imprese un leader, prima di tutto, deve saper
motivare; poi essere in grado di programmare il lavoro (45%)
quindi dimostrare capacità di problem solving (36%). Empatia e
integrità (entrambe al 12% delle preferenze) e soprattutto
visione, caratteristica intrinseca ma individuata solo dal 7%
del campione, appaiono oggi quasi secondarie.
Anche le piccole e medie imprese sono pienamente consapevoli
dell'importanza della leadership in azienda per il conseguimento
degli obiettivi: il 32% delle aziende intervistate ha infatti
già organizzato o organizzerà corsi ah hoc per gli imprenditori
ai vertici, mentre il 23% punta, entro il 2023, sulla formazione
della leadership manageriale per migliorare la qualità e
l'efficienza dell'ambiente lavorativo. La formazione è la strada
primaria percorsa dalla maggior parte delle aziende anche quando
si tratta di coltivare in azienda nuove competenze: il 78% punta
sul personale interno, mentre il 22% cerca nuove risorse sul
mercato (dato che sale al 35% nella moda).
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