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Australia: donne in piazza contro violenza e disuguaglianza

Australia

Australia: donne in piazza contro violenza e disuguaglianza

In tutto il continente, la più grande manifestazione a Canberra

CANBERRA, 15 marzo 2021, 06:59

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Decine di migliaia di donne sono scese in piazza in tutta l'Australia per protestare contro la violenza sessuale e la disuguaglianza di genere, dopo le accuse di stupro che hanno travolto il governo conservatore.
    Le manifestazioni di #March4Justice si sono svolte in più di 40 città australiane, con una grande manifestazione a Canberra dove le partecipanti, in maggioranza vestite di nero, si sono radunate fuori dal Parlamento esponendo cartelli con gli 'Non stai ascoltando', 'Quante vittime conosci?' e 'Io le credo'. Circa 10.000 persone hanno partecipato alla marcia a Melbourne e a Sydney .
    L'ex dipendente del governo Brittany Higgins ha dichiarato pubblicamente il mese scorso di essere stata violentata da un collega nell'ufficio di un ministro nel 2019. E all'inizio di questo mese, il procuratore generale Christian Porter ha negato con forza l' accusa di aver violentato una ragazza di 16 anni nel 1988 quando erano entrambi studenti. Porter ha avviato un procedimento di diffamazione contro l'emittente pubblica ABC, che per prima ha pubblicato le accuse senza citare il suo nome.
    I suoi legali sostengono che il procuratore generale era "facilmente identificabile" nell'articolo e che da allora è stato sottoposto a "processo da parte dei media". Diverse migliaia di persone hanno protestato oggi anche nella città natale di Porter, Perth.
    Le donne del partito laburista, all'opposizione, hanno recentemente creato una pagina Facebook che descrive in dettaglio le presunte molestie sessuali da parte di colleghi e politici maschi. Il governo ha ordinato un'indagine indipendente sulla cultura del lavoro del parlamento e ha istituito nuovi servizi di supporto per il personale. Le organizzatrici delle manifestazioni di oggi hanno rifiutato un'offerta di incontro avanzata dal primo ministro Scott Morrison ritenendo la proposta "irrispettosa" nei confronti delle presunte vittime.
   

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