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Matteo Arnaldi, il tennista scalatore del ranking Atp

“Mi ispiro a Djokovic e punto a un grande slam”

Torino ANSAcom

Il tennis italiano è una fucina di giovani talenti e, date le premesse, gli appassionati potranno divertirsi a tifare la bandiera azzurra nei prossimi anni. Tra gli atleti emergenti c’è Matteo Arnaldi, ospite di Intesa Sanpaolo Assicura nell’evento del ciclo Protezione & Sport, andato in scena oggi in Area X, iniziativa dedicata alla diffusione della cultura della protezione nel cuore di Torino.

Arnaldi, classe 2001, negli ultimi dodici mesi è stato protagonista di una vera e propria scalata del ranking ATP. Un anno fa era numero 1030; lunedì scorso ha fatto l’ultimo gradino al 357mo. “Adesso punto alle qualificazioni del Roland Garros e a migliorare il mio piazzamento, entrando nei primi 150”, ha raccontato intervistato da Massimo Caputi.

Nato a Sanremo, Arnaldi si allena con Alessandro Petrone nella sua città. Si racconta con la freschezza e la semplicità di chi vive il tennis prima di tutto come un gioco. “Siamo in una fase in cui fra giovani ci trasciniamo uno con l’altro - racconta - guardando i successi di un amico a volte pensi ‘posso farcela anch’io’ e trovi la spinta giusta per ottenere un risultato. Allo stesso tempo il fatto di essere in tanti diminuisce la pressione. Oggi non c’è più tutta quella attenzione che poteva avere Fabio Fognini ai suoi esordi. E i consigli che arrivano da lui o da Matteo Berrettini sono preziosi”.

Presenza fissa del circuito Challenger, nel 2021 Matteo ha vinto due trofei da 25mila dollari, in Macedonia e Portogallo. Nel tempo libero si dedica alla sua passione per i motori o, da buon ligure, alle uscite in spiaggia con gli amici. Nel cassetto un diploma al liceo scientifico, si iscriverà presto all’università. “Le rinunce non mi pesano - racconta - da piccolo ho scelto il tennis proprio perché mi divertivo di più rispetto a sport individuali, come il nuoto, e continuo a giocare con lo stesso spirito”. Quanto alla protezione, il tema al centro di Area X che ha ospitato l’incontro, “per me è da ricollegare prima di tutto alla fiducia. Per questo cerco di circondarmi di persone di cui mi fido, dalla mia famiglia alla mia squadra”.

In collaborazione con:
Intesa Sanpaolo

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