Vladimir Putin, l'uomo forte del Cremlino,è stato primo ministro della Federazione Russa dall'8 agosto 1999 al 7 maggio 2000. Su nomina di Boris Ieltsin è stato eletto Presidente della Federazione Russa dal 2000 e poi riconfermato nelle elezioni del 14 marzo 2004. Impossibilitato ad un terzo mandato per il dettame della Costituzione Russa, ha favorito la vittoria del suo delfino Dimitri Medvedev, che l'ha nominato nuovamente premier il giorno stesso del suo insediamento nel maggio 2008. Il 4 marzo 2012 è stato eletto per la terza volta presidente della Federazione Russa succedendo a Medvedev.
La sua verticale del potere, costruita con una guerra in Cecenia, il pugno di ferro con i terroristi, la messa in riga degli oligarchi, una democrazia controllata dall'alto, mostra le prime crepe. Ma lui continua a presentarsi come l'unico leader che può garantire la stabilità e la difesa del Paese, dall'ingerenza straniera e da oppositori dipinti come sciacalli, traditori, scimmie.
Figlio della working-class, incline al linguaggio gergale e colorito, ama coltivare davanti alle telecamere la sua immagine di macho e uomo sportivo mettendosi alla plancia di comando di navi, aerei, trattori, diventando protagonista di combattimenti di judo (è cintura nera), discese di bob, cavalcate a torso nudo, incontri ravvicinati con orsi, tigri, balene, leopardi. La sua vita privata resta un tabù. Secondo uno studio di un think tank che fa capo al Pentagono, il presidente russo avrebbe la sindrome di Asperger. Putin, si legge nel rapporto preparato dallo US Naval College di Newport in Rhode Island per il Dipartimento della Difesa, è affetto da "un disfunzione della gamma autistica che influenza tutte le sue decisioni". Il rapporto è stato ottenuto dal quotidiano americano "USA Today" usando il Freedom of Information Act, la legge sulla libertà di stampa. Ma il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha bollato la 'diagnosi' a distanza come "una stupidaggine che non merita neanche un commento".