"L'ho sentita abbracciando Don
Patriciello e ascoltando i cittadini che a Caivano sono al suo
fianco contro le bombe e le minacce dei clan. L'ho sentita a
Casal di Principe, nella parrocchia dove è stato ucciso don
Peppe Diana, incontrando i bambini e i giovani che non vogliono
più scegliere se scappare dalla propria terra o finire fra le
braccia della criminalità organizzata. L'ho sentita qualche
giorno fa nella voglia di impegnarsi socialmente e politicamente
di tante famiglie a Torre Annunziata, Comune sciolto per
condizionamenti mafiosi. L'ho sentita nell'impegno di Nicola
Gratteri, su cui pende la minaccia di un attentato da parte
della 'ndrangheta. È la forza di Giovanni Falcone, un seme che
germoglia nella resistenza di tanti giovani, cittadini,
associazioni, imprenditori, giornalisti e uomini delle
Istituzioni, che si ribellano ogni giorno alle mafie. Trent'anni
fa gli hanno strappato la vita, hanno spezzato l'esistenza di
Francesca Morvillo e degli agenti della scorta. Non ci sono
bombe che possano cancellarne l'esempio. Come diceva Falcone,
certe idee e tensioni morali restano e "continueranno a
camminare sulle gambe di altri uomini". Dobbiamo accelerare il
passo. Dobbiamo essere intransigenti. Il Movimento c'è e ci sarà
per dire basta, lavorando sodo per seminare legalità e sradicare
le mafie nei posti dimenticati, nei quartieri delle città, nelle
periferie del Paese, nelle Istituzioni".
Lo scrive su Facebook il leader del M5s Giuseppe Conte.
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