"Di fronte al problema delle
dipendenze è fondamentale definire risposte globali, fondate
sulla collaborazione internazionale. Il ministero degli Esteri è
sempre stato in prima linea in questo sforzo collettivo, tramite
un'articolata azione di diplomazia giuridica e di cooperazione,
che portiamo avanti nei principali fori multilaterali e nei
rapporti con i paesi terzi". Lo ha detto il ministro degli
Esteri Luigi Di Maio intervenendo a Genova alla Conferenza
Nazionale sulle Dipendenze 'Oltre le fragilità'. "Le nostre
rappresentanze diplomatiche sono impegnate a promuovere il
modello italiano di prevenzione e risposta alle
tossicodipendenze, a valorizzare i risultati conseguiti dal
sistema pubblico italiano attraverso i servizi per le dipendenze
e la collaborazione con la rete delle comunità terapeutiche, e a
far conoscere l'esperienza italiana nella reintegrazione nella
società delle vittime di tossicodipendenza", ha sottolineato il
titolare della Farnesina ricordando l'impegno del governo verso
l'Afghanistan, "Paese che più di ogni altro, con l'85 per cento
della produzione mondiale di oppio, è associato al traffico di
stupefacenti". "Il nostro impegno, espresso da ultimo in
occasione del Vertice del G20, a Presidenza italiana, dedicato a
questo Paese, è orientato, tra l'altro, a fare in modo di
tornare a sviluppare, non appena le condizioni lo consentiranno,
una serie di progetti delle Nazioni Unite, tra cui quelli di
riconversione delle colture illecite, in linea con quanto la
Farnesina ha già fatto in passato proprio in Afghanistan e
continua a fare con successo in altri Paesi", ha detto Di Maio
sottolineando che "tra le priorità attuali, accanto
all'assistenza umanitaria al popolo afghano e agli sforzi per
evitare il collasso del Paese, è fondamentale che l'Afghanistan
non torni ad essere un santuario per il terrorismo e che la
situazione nel Paese non abbia effetti destabilizzanti nella
regione e oltre".
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