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  3. FOTO: da Oklahoma city a Columbine
29 novembre, 12:34 Photostory Primopiano

FOTO: da Oklahoma city a Columbine

© ANSA
L'immagine che fece vincere il Pulitzer a Charles Porter IV: un bambino tra le braccia di un vigile del fuoco dopo l'attentato di Oklahoma City del 19 aprile 1995 © Ansa

La strage di Oslo, senza precedenti per le modalita' con cui e' stata compiuta e ancora poco chiara nelle motivazioni che l'hanno ispirata, ricorda pero' altri episodi ugualmente drammatici ed eclatanti. Il primo a tornare in mente - per la potenza della deflagrazione che ha distrutto gli edifici di Oslo e per l'appartenenza politica di ultradestra degli attentatori - e' senza dubbio l'attentato di OKLAHOMA CITY, il peggiore che abbia colpito gli Stati Uniti prima dell'11 settembre 2001: il 19 aprile 1995 un'esplosione distrusse l'Alfred P. Murrah Federal Building. Morirono 168 persone (tra cui 19 bambini). Per la strage furono riconosciuti colpevoli due uomini legati al mondo delle 'MILIZIE ARIANE' americane, il veterano della guerra in Iraq, Timothy McVeigh, giustiziato nel 2001, e il suo complice Terry Nichols condannato all'ergastolo.

Le immagini dei ragazzi in lacrime sopravvisuti alla sparatoria, che arrivano dall'isola di Utoyah, ricordano invece le sparatorie, purtroppo sempre piu' frequenti, nelle scuole. La piu' famosa e' quella della COLUMBINE High School nel Colorado, il 20 aprile 1999, in cui morirono 15 ragazzi compresi i due assalitori. La strage, raccontata anche in un film del regista americano Michael Moore, ispiro' Matti Saari, un giovane di 22 anni che nel settembre 2008 uccise dieci persone in una scuola della Finlandia.

In tutt'altro contesto politico, ma sempre di ispirazione di ultradestra, fu invece la strage di Hebron, il 25 febbraio 1994. Il colono ebreo Baruch Goldstein, legato al movimento ultra-nazionalista e razzista 'Kach', fece irrruzione nella tomba dei Patriarchi aprendo il fuoco sui fedeli palestinesi riuniti per la preghiera del venerdi', facendo 29 morti e decine di feriti.

USA RIVIVONO STRAGI DEL FONDAMENTALISMO CRISTIANO - Qualcuno l'ha definito ''l'11 settembre norvegese''. Ma negli Usa la strage di Oslo, compiuta da un trentenne di estrema destra e che ha provocato piu' di novanta vittime, ricorda ben altro. Ancora viva nella memoria degli americani e' la tragedia di Oklahoma City, quando nell'aprile 1995 Timothy Mc Veigh, un ventiseienne di estrema destra fece saltare una camionetta imbottita di esplosivo davanti il Murrah Federal Building, provocando 168 morti e un enorme shock negli Usa: all'epoca si trattava infatti dell'attentato piu' sanguinoso mai compiuto sul suolo americano. Obiettivo, un edificio dell'amministrazione federale, cosi' come la bomba esplosa nella capitale norvegese nei pressi della sede del premier e di alcuni ministeri. Solo sei mesi fa, poi, l'attacco a Tucson, Arizona, contro un gruppo di persone che assistevano ad un comizio dei democratici. Attacco costato la vita a sei persone e in cui e' rimasta gravemente ferita la deputata Gabrielle Giffords, colpita a bruciapelo al capo. Anche in questo caso l'autore della strage un giovane bianco di 22 anni. Una dinamica, quella di Tucson, che ricorda molto da vicino quella dell'isola di Utoya, a quaranta chilometri da Oslo, dove si stava svolgendo un campo estivo del partito laburista norvegese. E dove Anders Behring Breivik, 32 anni - ha cominciato a sparare all'impazzata uccidendo decine di giovani. Anche qui, dalle prime indagini della polizia, emerge come il giovane e' un cristiano fondamentalista vicino alla destra estrema. Un movimento, quello del fondamentalismo cristiano, che ha le sue radici anche negli Stati Uniti e che ha come missione quella di proteggere le dottrine e gli elementi fondanti della fede cristiana. Fede che va difesa dalla minaccia rappresentata soprattutto dalla modernita'. E negli Usa piu' d'uno sono i movimenti che si ispirano al fondamentalismo cristiano, alcuni piu' moderati, altri piu' radicali. Si tratta di un universo che a volte si intreccia con l'attivismo di estrema destra e con quello dei movimenti razzisti. Soprattutto negli Stati del sud storicamente piu' conservatori, come appunto l'Arizona e l'Oklahoma. Gli ultimi dati ufficiali raccontano come dal 2000 negli Usa il numero dei gruppi di ispirazione xenofoba e razzista (spesso piccoli gruppi) sono aumentati del 60%, passando da 600 a oltre mille. In molti sostengono come l'effetto Barack Obama, primo presidente afro-americano alla Casa Bianca, abbia alimentato l'attivita' di questi gruppuscoli. Non e' un caso che lo stesso Homland Security Department in alcuni rapporti abbia messo in relazione la nuova ondata di gruppetti di estrema destra non solo con la crisi economica, ma anche con la presidenza di Obama.

LE SCHEGGE IMPAZZITE DESTRA ESTREMA IN EUROPA di Enrico Tibuzzi - Anders Behring Reivik, ovvero un'altra scheggia impazzita partita dalla macchina dell'intolleranza e del razzismo alimentata dai movimenti di estrema destra. Questo, in base alle informazioni finora disponibili, lo scenario che si presenta oggi agli occhi di chi guarda attonito al massacro avvenuto in Norvegia e si chiede cosa, oltra alla follia omicida, possa aver spinto un uomo a fare quello che ha fatto. I segnali d'allarme sulla deriva xenofoba e populista che sta investendo in questi ultimi anni l'Europa non sono mancati. Ma troppe volte - come indica la tragedia norvegese - sono stati ignorati o presi troppo alla leggera. A poco sono servite le denunce lanciate gia' a meta' degli anni '90 da Steig Larsson, l'autore svedese dell'ormai celeberrima trilogia Millenium prematuramente scomparso, quando fondo' la rivista anti-razzista e anti-estremista 'Expo'. Ed e' passato quasi inosservato sui media il monito venuto il mese scorso dal Consiglio d'Europa, il quale ha puntato il dito contro l'uso sempre piu' frequente di argomenti xenofobi da parte dei leader delle formazioni di estrema destra. Razzismo e intolleranza - si puo' legge nel rapporto scritto da chi 'sorveglia' l'evolversi della situazione fin dal '94 - sono fenomeni ormai radicati e non piu' relegati a frange estremiste e marginali della societa' europea. Le leggi in vigore vanno applicate piu' severamente ma non bastano piu'. E' necessario che i politici adottino e seguano un apposito codice etico e si astengano da discorsi razzisti. Nell'ormai lontano ottobre del 2002 a Londra la polizia scopri' in casa di David Tovey, 37 anni, un arsenale di armi ed esplosivi piu' che sufficiente per una strage. L'uomo, dissero gli investigatori, credeva realmente nella supremazia della razza bianca ed era pronto a colpire. Nel maggio de 2006 un ragazzo di Anversa (Belgio), simpatizzante del movimento razzista Vlaams Belang uccise una beby sitter del Mali e una bimba di due anni, oltre a ferire una turca. Fu poi condannato all'ergastolo con l'aggravante di strage a fondo razzista. E in Finlandia, nel 2007, un fan di Unabomber e dell'autore della strage di Oklahoma city, prima di suicidarsi ammazzo' 8 persone dentro una scuola. In Germania, nel 2010, un sondaggio a rilevato che un tedesco su dieci vorrebbe un nuovo Fuhrer. Lo scorso aprile una milizia ungherese vicina al partito di estrema destra Jobbik (entrato nel Parlamento di Budapest con il 16,7% dei consensi) ha minacciato e costretto una comunita' Rom a lasciare il suo quartiere con l'aiuto della Croce Rossa. Solo qualche settimana fa l'Europarlamento ha tolto l'immunita' al lepeniano Bruno Gollnisch, che dovra' ora rispondere del reato di incitamento all'odio, mentre il leader xenofobo olandese Geert Wilder e' stato prosciolto da un'analoga accusa. Intanto, l'estrema destra 'solo politica' consolida le sue posizioni. Dopo i successi conseguiti in Austria, Olanda, Danimarca, Francia, Romania, Ugheria e Svezia e' arrivato anche quello dello scorso marzo in Finlandia, dove il partito dei 'veri finlandesi' e' balzato al 19% diventando la terza forza politica del Paese.

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