"Santa Maria, Vergine mendicante
dello spirito, aiutaci a crescere nella comunione": è questo il
titolo della lettera-messaggio del cardinale Gualtiero Bassetti
alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve scritta per
il mese di maggio «dedicato a Maria Santissima - scrive il
presule -. Con questa lettera vorrei aiutare la comunità
cristiana alla devozione e all'imitazione della Vergine".
Questo messaggio, il cui testo integrale è consultabile sul sito
della diocesi
(http://diocesi.perugia.it/wp-content/uploads/2021/05/letteraCar
dBassetti-maggio2021.pdf), è un' esortazione dai contenuti
spirituali, ma anche umani e sociali. "Accogliere nella nostra
vita Maria, che Gesù ha affidato a tutta l'umanità dall'alto
della croce - evidenzia il presule - vuol dire imparare a fare
spazio a Dio".
Il card. Bassetti, che fin dall'adolescenza in seminario a
Firenze - ricorda l'archidioesi in una nita - è stato attratto
dalla Madre Celeste e da vescovo è molto devoto alla Madonna del
Conforto di Arezzo e alla Madonna delle Grazie di Perugia,
ricorda ai fedeli l'immensa fede di Maria: "Una fede, la sua -
osserva, fra l'altro - povera ed umile: solo la povertà e
l'umiltà esprimono un amore vero".
Il cardinale conclude la lettera citando alcune parole del
vescovo "santo" don Tonino Bello, che affidava alla Vergine il
dono della "comunione" familiare. Sono parole, scrive Bassetti,
"che certamente conoscete, ma che risuonano sempre fresche,
nuove e di una tenerezza disarmante. Questa comunione te la
chiediamo (rivolgendosi a Maria, ndr) per la nostra santa Chiesa
perusina-pievese, che non sembra estranea alle lusinghe della
frammentazione, del parrocchialismo e della chiusura nei
perimetri segnati dall'ombra del campanile. Te la chiediamo per
le nostre famiglie, perché il dialogo, l'amore crocefisso, le
rendano luoghi di crescita umana e spirituale. Te la chiediamo
per tutta l'umanità: liberala dalla pandemia del virus e del
cuore, perché la solidarietà fra i popoli venga riscoperta come
l'unico imperativo etico con cui fondare la convivenza".
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