La procura di Terni ha depositato
alla Corte di Cassazione il ricorso contro l'annullamento,
deciso dal tribunale del Riesame di Perugia, dell'ordinanza di
custodia cautelare in carcere eseguita lo scorso 30 marzo nei
confronti di Roberto Lo Giudice, accusato di omicidio volontario
per la scomparsa da Amelia della moglie Barbara Corvi, della
quale non si hanno più notizie dal 27 ottobre 2009. Ad
annunciarlo è stato il procuratore capo Alberto Liguori,
titolare del fascicolo. "I provvedimenti, anche quando negativi,
vanno rispettati, ma anche impugnati" ha detto.
"Il percorso indiziario - ha aggiunto in riferimento alle
accuse rivolte a Lo Giudice - a noi sembrava coerente e chiaro
nella sua progressione logica, ma così non è stato per il
Riesame di Perugia. E' fisiologico che questo accada". Liguori
ha quindi sottolineato che la procura attende con "assoluta
serenità" che la Cassazione "dia una road map per capire se
continuare a lavorare su questa inchiesta, anche a favore degli
indagati, oppure se prendere atto che il lavoro fatto deve
essere azzerato e dunque ripartire daccapo".
Nelle motivazioni dell'annullamento dell'ordinanza, depositate
ad inizio giugno, i giudici del Riesame hanno sostenuto che "non
è possibile neppure affermare in termini di certezza che sia
avvenuto un delitto" e che Barbara Corvi "sia effettivamente
deceduta", in quanto nel corso delle indagini "sono emersi
elementi che consentono di ritenere ancora aperta la possibilità
che si sia allontanata volontariamente".
Lo Giudice, che si è sempre dichiarato estraneo alle accuse,
era tornato in libertà il 22 aprile scorso, dopo 23 giorni di
carcere.
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