(ANSA) - PERUGIA, 01 GIU - "La proposta di modifica del
regolamento che prevede l'aumento fino al 10% dei canoni di
affitto delle case popolari, avanzata dalla Giunta regionale, è
del tutto irricevibile. E' necessario bloccare gli aumenti fino
al 31 luglio e rivedere in tempo utile il metodo di calcolo
previsto nella proposta di regolamento attuativo della nuova
legge regionale in materia di edilizia residenziale pubblica,
così come per altro stabilito oltre un anno e mezzo fa
all'unanimità dal Consiglio regionale": è quanto chiedono i
consiglieri regionali Fabio Paparelli, Pd, e Andrea Fora, Patto
civico, a margine dell'audizione in terza Commissione e
richiesta dalla minoranza su proposta dell' esponente dem.
"Prevedere un ulteriore aumento del 10%, significa - spiegano
Paparelli e Fora in una nota - far lievitare complessivamente,
per alcune tipologie di famiglie, del 50% il costo degli affitti
nel corso degli anni. Ciò significa mettere in crisi nuclei
familiari spesso fragili e monoreddito oltre che tanti anziani
soli che vengono penalizzati dall'applicazione del criterio
Isee. La fattispecie è ancor più grave perché si applica a
seguito di una pandemia, in piena fase inflattiva e nel bel
mezzo di una crisi economica che sta stremando le famiglie.
Nonostante l'ordine del giorno approvato all'unanimità nel
novembre 2021 prevedesse l'impegno di tutte le forze politiche
di maggioranza e di opposizione a far sì che la Giunta regionale
rivedesse i metodi di calcolo dei canoni e scongiurasse
ulteriori aumenti, in audizione è emersa la totale inadempienza
di una destra che dimentica le ragioni dei cittadini e le
richieste che sono giunte in questi anni dalle associazioni e
dai sindacati degli inquilini. Non è un caso che proprio gli
stessi rappresentanti sindacali abbiano annunciato in audizione
delle nuove iniziative di mobilitazione per scongiurare gli
aumenti, rivedere il sistema di calcolo dei canoni e chiedere
che venga pubblicato al più presto un nuovo bando per l'accesso
agli alloggi popolari".
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