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Dalla Regione "scatto in avanti" per la gestione dei rifiuti

Dalla Regione "scatto in avanti" per la gestione dei rifiuti

Per "opportunità all'interno sistema di economia circolare"

PERUGIA, 05 gennaio 2022, 17:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gli interventi previsti dalla Regione per la gestione dei rifiuti "permetteranno all'Umbria di fare uno scatto in avanti", puntando ad evidenziare come il rifiuto "possa e debba diventare una opportunità all'interno di un sistema di economia circolare". Per la scelta del nuovo "modello virtuoso" in materia, laGiunta regionale, come è stato ricordato durante la videoconferenza stampa di illustrazione dei primi due atti assunti, ha guardato ad alcuni obiettivi come la chiusura del ciclo (colmando una "lacuna grave" con l'obiettivo di portare il conferimento in discarica dei rifiuti urbani dall'attuale 35% al di sotto del 10% e raggiungere una percentuale di almeno il 65% dell'indice di riciclo), l'autosufficienza e la sostenibilità sia ambientale che economica, oltre che la salvaguardia e tutela della salute umana.
    "I rifiuti rappresentano un dossier urgente e importante per l'Umbria per sanare una situazione che poteva diventare insostenibile" ha affermato la presidente della Regione, Donatella Tesei, parlando delle linee strategiche adottate dalla Giunta. Insieme al vicepresidente della Regione e assessore all'Ambiente, Roberto Morroni, hanno voluto subito ringraziare la struttura tecnica regionale che ha lavorato al progetto oltre a tutti i membri del Comitato tecnico scientifico istituito in materia, insediato nel luglio 2020, "per il lavoro svolto e la grande professionalità dimostrata". Comitato, che aveva il compito, ha spiegato Morroni, "di superare il problema della non chiusura del ciclo dei rifiuti e del tanto smaltimento in discarica".
    Dopo aver fatto una fotografia del sistema regionale dei rifiuti, il Comitato ha poi individuato in questi mesi alcuni possibili scenari alternativi. Alla fine di alcune discussioni - è stato spiegato - ne sono stati scelti tre, poi passati alla valutazione dell'esecutivo e delle forze che sostengono la maggioranza del governo regionale.
    Lo scenario scelto, infine, è quello che prevede un ruolo centrale per il nuovo termovalorizzatore e marginale invece per le discariche. "In quasi tutta l'Europa occidentale - ha sottolineato Morroni - le discariche hanno un ruolo marginale, cosa che non è così nei Paesi dell'Est Europa. Oggi l'Umbria assomiglia più a questi ultimi, ma noi vogliamo fare invece come a Copenaghen. Il luogo dove costruire l'impianto sarà quindi scelto tramite un percorso. Sarà comunque un luogo di eccellenza per qualità dell'aria e opportunità di sviluppo".
    Relativamente alle sei discariche presenti in Umbria, tre saranno chiuse (Pietramelina Sant'Orsola, Colognola). Per quelli di Borgogiglione, Belladanza e Le Crete il progetto prevede una "riprofilatura" con nuovi volumi: saranno ampliati per un totale di un milione di metri cubi, "così da mettere in sicurezza il sistema in attesa della costruzione dell'impianto di termovalorizzazione, prevista per il 2030" ha spiegato Morroni.
    L'assessore ha poi annunciato che per Borgogiglione e Belladanza "si potrà procedere in maniera celere", mentre per Le Crete "la prospettiva di ampliamento è più lontana".
    Lo scenario scelto, anche secondo il direttore regionale per Governo del territorio, Ambiente e Protezione civile, Stefano Nodessi Proietti, "è alla fine rispetto agli altri quello più concreto, sicuro, sostenibile e sperimentato". "Con la termovalorizzazione ci saranno critiche perché questi sono impianti delicati e vanno gestiti bene - ha aggiunto - ma sono gli unici che danno una garanzia e non dipendenze da situazioni di mercato".
    "Tra i molti scenari individuati e poi ridotti a tre - ha infine commentato il coordinatore del Comitato tecnico e professore del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell'Università degli Studi di Perugia, Gabriele Cruciani - la politica ha poi scelto. Per quanto ci riguarda, abbiamo solo guardato al bene comune basandoci sulla realtà dei numeri".
    Secondo quanto annunciato, infine, entro i prossimi tre mesi, adottando lo scenario stabilito dalla Giunta regionale, gli uffici regionali provvederanno alla redazione del documento del nuovo Piano su cui poi si avvierà l'iter legislativo fino alla definitiva approvazione. Nella fase di transizione, proseguirà l'azione di stimolo e supporto nei confronti di gestori e Comuni per potenziare la raccolta differenziata.
    Un tavolo permanente sarà intanto istituito - è stato già dato un mandato al Servizio regionale Energia, ambiente e rifiuti, Auri e Arpa Umbria - con tutti i soggetti interessati per monitorare le azioni dei Comuni, misurare l'evoluzione del progetto e soprattutto "evitare che il sistema rifiuti cada in situazioni emergenziali".
   

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