(ANSA) - PERUGIA, 10 LUG - Il vescovo di Perugia mons. Marco
Salvi ha celebrato una messa nella chiesa dell'ospedale in
ricordo dei deceduti dal Covid-19 ma anche in onore di medici,
infermieri, operatori sanitari e forze dell'ordine, che hanno
operato contro la pandemia.
In questa occasione l'associazione nazionale della Polizia di
Stato, con il suo presidente Bruno Ceppellazzo, ha donato una
stella floreale tricolore e una pergamena come attestato di "
straordinario impegno, donando anche la propria vita, durante la
pandemia", agli operatori sanitari e ai rappresentanti di tutti
i corpi militari.
Alla cerimonia - è detto in un comunicato dell'Azienda
ospedaliera - hanno partecipato il prefetto Claudio Sgaraglia,
il questore Antonio Sbordone e i comandanti di tutte le Armi. A
riceverli il commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera
di Perugia Marcello Giannico. Questi nei saluti ha voluto
sottolineare "il forte impegno e senso di responsabilità di
tutti gli operatori impegnati nella lotta contro il Covid".
"Ottimamente coordinato dal dottor Onnis - ha aggiunto -, al
quale rivolgo il mio apprezzamento per avere gestito con
professionalità e competenze mesi difficili per questa azienda e
per tutta la sanità umbra. Il mio impegno ora è quello di
recuperare le attività assistenziali sospese durante il
coronavirus, tenendo sempre alto il livello di guardia e
sicurezza nelle strutture sanitarie".
Il prefetto Sgaraglia ha ringraziato gli operatori della
sanità e i militari per il lavoro svolto "con Impegno e
sensibilità nel rispetto di tutti e dell'interesse generale".
Il questore Sbordone si è soffermato sulla sinergia messa in
atto "in breve tempo per realizzare un blocco granitico per
garantire la sicurezza del territorio, con un controllo discreto
ed efficace, a garanzia dei cittadini".
In rappresentanza della la Provincia di Perugia è intervenuta
la consigliera Erika Borghesi.
Nell'omelia monsignor Salvi ha voluto sottolineare come "per
onorare la memoria di chi ha perduto la vita abbiamo l'obbligo
di metterci in gioco, ciascuno con le proprie competenze, perché
loro lo hanno fatto e ci hanno lasciato una testimonianza
forte".
In rappresentanza del personale sanitario è intervenuto il
dottor Mario Amico, che ha operato in prima linea in una
struttura dedicata al Covid 19, ha raccontato, con forte
emozione, di " un'attività in corsia, senza precedenti, con
pazienti che non potevano essere assistiti dai familiari e
pertanto ad una attività di cura il personale ha svolto anche un
lavoro di supporto psicologico, condividendo il momento del
distacco. Un'esperienza che nessuno potrà mai dimenticare".
(ANSA).