Il Consiglio Valle che si riunirà
mercoledì 3 e giovedì 4 novembre potrebbe non dire una parola su
quanto emerso dall'indagine della procura di Aosta sulla sanità
regionale che, pur a fronte di una richiesta di archiviazione,
parla di "quadro sconcertante" e "reiterate raccomandazioni"
nelle assunzioni. L'ordine del giorno dell'assemblea,
ufficializzato due giorni fa, non contiene alcuna iniziativa
sulla questione, ma ciò è dovuto al fatto che interrogazioni e
interpellanze devono essere presentate entro 12 giorni
dall'adunanza, dunque prima che emergessero gli esiti
dell'inchiesta. Per il momento, tuttavia, non è stata depositata
nemmeno alcuna 'interrogazione a risposta immediata', il
cosiddetto question time per cui il termine ultimo di
presentazione è di due giorni prima dell'adunanza. C'è tempo,
dunque, fino a lunedì. Ma i gruppi di opposizione, per ora,
nicchiano.
"Dobbiamo ancora valutare il da farsi, non ne abbiamo ancora
parlato" dice Nicoletta Spelgatti della Lega VdA che però
aggiunge: "Non abbiamo mai commentato alcuna sentenza,
figuriamoci se commentiamo un'archiviazione". E sull'ipotesi
avanzata dall'altro consigliere leghista Stefano Aggravi di
creare una commissione d'inchiesta ad hoc, Spelgatti commenta:
"E' una iniziativa individuale".
Più possibilista il capogruppo di Pour l'Autonomie Marco Carrel:
"Presentare un 'question time'? Io ipotizzo di sì ma riuniremo
il gruppo oggi pomeriggio e lì decideremo. Io sono un garantista
nato ma ciò non toglie che il quadro emerso è grave". Prende
tempo anche la quota di Pcp andata in minoranza: "Il nostro
tavolo di coordinamento - dice Chiara Minelli - ha preso
posizione dicendo che c'è una situazione grave che peraltro ha
radici molto lontane che vanno al di là di questa legislatura,
giunta o assessore. Sull'opportunità di un 'question time'
stiamo ragionando e tra oggi e domani decideremo".
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