Sul fronte dei ristori non ci
siamo, anche sul fronte delle Grandi Navi: l'accusa viene dalla
Cgia di Mestre. Gli artigiani ricordano che nel 2022, attraverso
il decreto legge 103 del 20 luglio scorso, il Governo ha deciso
di mettere a disposizione del gestore del terminal e delle
imprese di cui lo stesso si avvale rimborsi pari a 25 milioni di
euro. Risorse che sono destinate a finire nelle casse delle
imprese veneziane.
Per contro, secondo una stima dell'Ufficio studi della Cgia,
le perdite si aggireranno, invece, almeno sugli 82 milioni di
euro. Pertanto, il divieto di transito delle grandi navi nel
bacino di San Marco avrà, per gli operatori veneziani del
settore e per l'intera città, un saldo negativo pari a 57
milioni di euro.
"In altre parole - spiega il Presidente della Cgia Roberto
Bottan - i cosiddetti ristori, ovvero i contributi a fondo
perduto e le risorse messe a disposizione per il rifinanziamento
del Fondo sociale per l'occupazione e la formazione, l'anno
prossimo copriranno solo il 30 per cento delle perdite
ascrivibili al trasferimento delle navi di grande stazza a
Marghera. Una misura del tutto insufficiente".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA