Clima e colture resistenti. Ma le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) sono come gli Ogm?
No, perché consentono la modifica del genoma ma senza l'inserimento di geni 'estranei'

Redazione ANSA
13 giugno 2023 - 13:32
Cibo e colture resistenti. Ma le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) come gli Ogm? © ANSA

Cosa verifichiamo

L'agricoltura dovrà produrre sempre di più e assicurare cibo, ma dovrà anche essere più resistente per contrastare siccità e alluvioni dovute ai cambiamenti climatici e limitare al tempo stesso l'impatto ambientale. In questo contesto genetica e nuove tecnologie, oggi, e ancora di più in futuro, assumono un ruolo fondamentale. Tra queste le Tecniche di Evoluzione Assistita, Tea. Il Parlamento italiano ha recentemente approvato una norma per promuoverne la sperimentazione in campo mentre a partire da luglio se ne discuterà al Parlamento Europeo chiamato ad aggiornare la direttiva di riferimento. Il dibattito è aperto. Il tema solleva molte questioni, soprattutto da parte del settore delle produzioni biologiche. Ma le Tea sono come gli Organismi geneticamente modificati?

Analisi

Da Luigi Cattivelli direttore del Centro di Ricerca Genomica e Bioinformatica del Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria.

Cosa sono le Tea? Con Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita) si intendono due tecniche utilizzate nel miglioramento genetico delle piante, il Genome editing e la Cisgenesi.

Qual è la differenza tra Genome editing, Cisgenesi e Ogm? Mentre gli Ogm prevedono l’inserzione nel genoma originario di sequenze di geni provenienti da altre specie (piante, animali o batteri), introducendo cioè Dna estraneo e creando organismi transgenici, le Tea consentono la modifica del genoma, ma senza inserimento di geni “estranei”, provenienti cioè da altre specie. Una pianta “editata” è una pianta che porta una mutazione in un proprio gene indotta mediante Genome Editing, un meccanismo biologico scoperto nei batteri e noto come Crispr-Cas9, che consente all'operatore di correggere la sequenza di un gene scelto a priori e poi di verificare che la mutazione sia stata effettivamente generata. Anche se nel processo di editing le piante sono di norma sottoposte ad una iniziale trasformazione, quelle ottenute alla fine del processo non contengono alcun Dna esogeno ossia estraneo; il meccanismo di editing, infatti, è eliminato nella generazione successiva. Le mutazioni indotte mediante editing sono in tutto e per tutto equivalenti alle mutazioni naturali che costituiscono la base biologica della biodiversità. Per questo motivo non è possibile capire a posteriori l’origine di una mutazione (se naturale o ottenuta attraverso editing), cioè le piante editate non sono riconoscibili a posteriori. Una pianta cisgenica è una pianta nel cui genoma è stato inserito un gene derivante da un'altra pianta interfertile, spesso della stessa specie. In sostanza il trasferimento cisgenico si potrebbe fare anche attraverso un incrocio; tuttavia, la Cisgenesi si preferisce in quanto consente di risparmiare tempo, pensiamo alle specie arboree, ma soprattutto di mantenere inalterato tutto il genoma della varietà ricevente. Usando la cisgenesi per selezionare una vite resistente alla peronospora è possibile prendere un gene di resistenza da una vite selvatica e inserirlo all'interno del genoma dei vitigni coltivati lasciando inalterati tutti i circa 40 mila geni della vite e quindi le caratteristiche qualitative del vino.

Quale ruolo può giocare il miglioramento genetico e le Tea nell'ambito dell'agricoltura sostenibile? Il genoma, cioè l'insieme di tutti i geni, determina lo sviluppo e la performance di ogni specie vivente e quindi anche le caratteristiche produttive, qualitative e di sostenibilità di una coltura. Alla base di tutto c'è un pacchetto di geni che contiene le informazioni che ogni pianta utilizza per crescere e per produrre cibo. Si può dire che non c'è agricoltura senza genetica. Piante geneticamente resistenti, secondo il Crea, sono l'alternativa più efficace ai fitofarmaci, la selezione genetica può, infatti, rendere le piante resistenti alle malattie, migliorare l'efficienza di uso dei fertilizzanti e dell'acqua. Genome Editing e Cisgenesi possono essere considerati strumenti in grado di accelerare il miglioramento genetico e di introdurre le caratteristiche necessarie per le piante dell'agricoltura di domani.

Il Parlamento italiano ha recentemente approvato una norma per promuovere la sperimentazione in campo delle piante ottenute con le Tea, cosa significa? La norma sblocca la sperimentazione in campo delle piante ottenute con Tea (non quella degli Ogm), fino al 31 dicembre 2024, con una procedura semplificata per i caratteri che promuovono la resistenza alla siccità e alle malattie, la prima volta negli ultimi 20 anni che il Parlamento si esprime a favore dell'innovazione genetica in agricoltura.

Cosa dice il quadro normativo europeo? La sperimentazione in campo delle Tea è regolata dalla direttiva 2001/18 sugli Ogm. La direttiva definisce all'articolo 2 organismo geneticamente modificato "un organismo diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l'accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale". Una definizione molto ampia, rispetto alla quale all'articolo 3 sono previste esenzioni in cui rientrano, per esempio, organismi ottenuti con la mutagenesi. Le Tea, secondo una pronuncia della Corte di giustizia europea  del 2017, non rientrano tra le tecniche esentate. Ma, ora, il mondo scientifico ritiene che il Genome Editing abbia tutte le caratteristiche di una mutagenesi in quanto le piante editate non contengono Dna estraneo diversamente dagli Ogm. E il fatto che non siano nell'elenco delle tecniche escluse dall’applicazione della normativa sugli Ogm è dovuto a una questione di tempistica, visto che - dicono gli esperti - sono state scoperte 10 anni dopo la direttiva 2001/18. Il Parlamento europeo può rivedere la normativa nel senso di distinguere le Tea dagli Ogm e di questo se ne discuterà a partire da luglio. Nel mondo, già diversi Paesi, come Stati Uniti, Canada, Sud America, Giappone, Regno Unito, ne hanno liberalizzato l’uso in campo.

Conclusioni

Le Tecniche di Evoluzione Assistita (Tea) si candidano per l'agricoltura del futuro con l'obiettivo di introdurre colture resistenti e di assicurare cibo anche in caso di eventi climatici proibitivi. Il tutto tutelando la sostenibilità ambientale. Il mondo della scienza esclude che si possano equiparare agli Ogm e ritiene le Tea l'alternativa più efficace ai fitofarmaci.

Fonti:

Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria

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