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Addio al tycoon media Sumner Redstone

Redazione ANSA

    Addio a uno degli ultimi grandi tycoon dei media: Sumner Redstone, l'imprenditore americano che da una piccola catena di drive-in costruì un impero multimiliardario che spaziava da Cbs a Viacom, è morto oggi a 97 anni. Paragonato spesso, al pari di altri magnati dei media come Rupert Murdoch e Ted Turner, al "Citizen Kane" del film di Orson Welles, Redstone aveva giurato che sarebbe morto sulla breccia, ma nel febbraio 2016 era uscito di scena e le redini del gruppo erano state prese dalla figlia Shari con cui aveva avuto sempre una relazione difficile.

    Bostoniano, vero nome Sumner Murray Rothstein, Redstone aveva cominciato dal niente e finito con un impero valutato, al suo massimo, 80 miliardi di dollari e che nel tempo aveva messo sotto collezionato marchi come Cbs, gli studi Paramount, la casa editrice Simon and Schuster, il gigante delle videocassette Blockbuster e una serie di canali televisivi tra cui MTV, Comedy Central e Nickelodeon. Verso la fine della vita Redstone controllava, attraverso la società National Amusements, l'80 per cento delle azioni con diritto di voto di Viacom e Cbs. Brutale nelle trattative: "Non molla mai la presa. Essere in concorrenza con lui è un destino peggiore della morte", aveva detto nel 1994 Barry Reardon, capo della distribuzione dello studio rivale Warner Brothers. Questa tenacia a 55 anni gli aveva salvato la vita: era sopravvissuto a un incendio in un hotel di Boston aggrappandosi al cornicione di una finestra col corpo mezzo ustionato.

   Dopo aver fatto per decenni l'avvocato, a 64 anni Redstone aveva messo le mani su Viacom, all'epoca un operatore via cavo. Nel 1994 aveva battuto Barry Diller, che Wall Street dava favorito, nell'acquisto di Paramount, per poi stupire l'establishment di Hollywood licenziando nel 2012 Tom Cruise, la maggiore star degli studi, per i suoi legami con Scientology. Nel suo campo fu un innovatore: pioniere dei multisala negli anni Sessanta e più tardi del modello di business delle videocassette. Alla fine, però, i nuovi trend nei media e l'inevitabile declino delle facoltà fisiche e mentali avevano avuto la meglio. Gli ultimi anni del tycoon sono stati segnati da faide familiari, che lo hanno visto ai ferri corti con i figli Shari e Brent. Dopo il divorzio nel 1999 dalla prima moglie Phyllis (52 anni di matrimonio) si era risposato nel 2003 con una maestra quarantenne, Paula Fortunato: di nuovo un divorzio sei anni dopo dopo il quale erano emerse numerose altre relazioni tra cui quella con Manuela Herzer. All'inizio dell'anno scorso Redstone aveva chiuso una lunga battaglia legale con l'ex amante, Manuela Herzer, tornando a includerla nel testamento.

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