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Amazzonia, in 3 mesi sparita una foresta grande come 3/4 Roma

In Italia il leader della resistenza indigena

Redazione ANSA ROMA

Nei primi tre mesi del 2022 il Brasile ha perso oltre 940mila chilometri quadrati di foresta amazzonica, pari a tre quarti dell'intera superficie di Roma e nella terra indigena dei Karipuna ,negli ultimi 3 anni sono stati abbattuti 3 mila ettari di foresta con un impatto ambientale ed anche sociale devastante che mette a rischio l'intera comunità. A raccontare l'odissea del suo territorio è il leader ambientalista indigeno Adriano Karipuna, a Roma per iniziativa della Ong Cospe che denuncia pericoli e minacce nei confronti di chi si attiva per difendere la foresta.

"Per cambiare l'intera situazione relativa alla deforestazione nella terra Karipuna, è necessario più sostegno, supporto dei media, sostegno della Polizia Federale, del Ministero Pubblico Federale e del Ministero Pubblico Statale ", spiega in un colloquio con l'ANSA. "La difficoltà per un Karipuna, come nel mio caso che lotto in prima linea, é quella di denunciare questi crimini. Io sono già stato minacciato, il mio popolo è già stato minacciato. Oltre all'impatto sociale e ambientale che soffriamo. L'impatto sociale è che non abbiamo nessun altro posto da cui ottenere i nostri frutti, che erano la nostra fonte economica, perché la maggior parte degli alberi, ad esempio lïalbero della castagna e dellïassai, sono stati distrutti dalla deforestazione e l'impatto ambientale è che uccelli e pesci si sono ridotti ed estinti. I nostri fiumi si stanno prosciugando e molti animali selvatici vengono uccisi. Ciò ha compromesso l'intera biodiversità del territorio indigena Karipuna, nello Stato di Rondônia, in Brasile".

La Rondônia, sottolinea, è il secondo stato dell'Amazzonia Legale che negli ultimi anni ha sofferto di più a causa della deforestazione nelle Unità di Conservazione e nel Territorio Indigena. Karipuna è in Europa per sensibilizzare e chiedere sostegno : "Il messaggio che ho per l'Europa, per l'Italia, è di aiutarci a proteggere il popolo indigena Karipuna, ed anche la nostra foresta affinché non sparisca", afferma raccontando della presa di coscienza del suo popolo: "i popoli indigeni hanno compreso sempre più il loro importante ruolo di difensori della foresta: una evoluzione che ha portato le popolazioni indigene a denunciare i crimini che accadono all'interno del nostro territorio, così come di altri territori indigeni del Brasile. Il ruolo della comunicazione è sempre più importante, permette di far conoscere attraverso i social le violenze e il dolore che stiamo soffrendo". Per cambiare però - sottolinea ancora - è necessaria la volontà pubblico, l'intervento dello Stato: "Le autorità devono fornire strumenti per proteggere il territorio. Il monitoraggio forestale, svolto dal popolo Karipuna insieme ai partner, ci aiuta a capire cosa sta succedendo all'interno della nostra terra ed è fondamentale per denunciare le attività illegali. Lo Stato deve attuare un piano permanente di protezione del nostro territorio, con l'obiettivo di porre fine alle invasioni e ai furti di legname della nostra foresta"

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