"La Corte penale internazionale dell'Aia non ha alcuna autorità sullo stato di Israele". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu denunciando che "la possibilità che emetta mandati di arresto per crimini di guerra contro comandanti dell'IDF e leader di stato, è uno scandalo su scala storica". "Sarà la prima volta che un paese democratico, che lotta per la propria vita secondo tutte le regole del diritto internazionale, verrà accusato di crimini di guerra. Se dovesse accadere, sarebbe una macchia indelebile per tutta l'umanità. Un crimine d'odio antisemita, che aggiungerebbe benzina all'antisemitismo".
"Lo scopo di questa misura - ha proseguito Netanyahu - se verrà attuata, è quello di minacciare i leader e i soldati dello Stato di Israele, essenzialmente di paralizzare la capacità di difesa dello Stato di Israele". "Il governo israeliano e i cittadini israeliani lo respingono apertamente. Voglio che sia chiara una cosa: nessuna decisione, né all'Aia né altrove, potrà compromettere la nostra determinazione a raggiungere tutti gli obiettivi della guerra: il rilascio di tutti i nostri ostaggi, una vittoria completa su Hamas e la promessa che Gaza non rappresentino più una minaccia per Israele, nonché per ripristinare la sicurezza e gli abitanti del nord". "Israele - ha concluso Netanyahu - si aspetta che i leader del mondo libero si oppongano fermamente a questo passo scandaloso, un passo che danneggerà la capacità di autodifesa non solo dello Stato di Israele, ma di tutte le democrazie del mondo. Israele si aspetta che questi leader utilizzino tutta la loro influenza e tutti i mezzi a loro disposizione per fermare questo passo pericoloso, che costituirà una bancarotta morale e storica".
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