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In Algeria torna la Fiat e ripartono i trasportatori di auto

Dopo essere quasi scomparsi negli ultimi anni

25 settembre 2023, 11:36

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAmed) - ALGERI, 25 SET - In Algeria, dopo anni di blocco totale delle importazioni di veicoli nuovi da parte dei concessionari, l'attività di trasporto delle auto è ripresa grazie al ritorno nel Paese nordafricano del marchio italiano Fiat, che è stato il primo a ottenere il via libera delle autorità.

Il mercato automobilistico in Algeria è fiorito notevolmente dopo un "boom finanziario" dovuto all'aumento del prezzo del petrolio tra il 2008 e il 2014. Le importazioni sono aumentate notevolmente durante quel periodo, raggiungendo i 6,5 miliardi di dollari nel 2013, con oltre 650.000 auto nuove.

Successivamente, le misure adottate dal governo algerino avevano provocato una vera e propria crisi automobilistica nel Paese nordafricano, a partire dal blocco delle importazioni dal 2016. Diversi progetti di montaggio e assemblaggio di automobili lanciati dai governi dell'ex presidente, il defunto Abdelaziz Bouteflika, a partire dal 2016, sono falliti dopo aver chiuso e licenziato i loro lavoratori in seguito alla rivolta popolare che l'aveva rovesciato nel 2019. Questa situazione ha portato a una grave carenza di veicoli nuovi in Algeria, mentre i prezzi delle auto usate hanno raggiunto livelli astronomici.

Di conseguenza, negli anni recenti è diventato molto raro vedere in giro le bisarche, i grandi autoarticolati per il trasporto di auto, tranne in casi molto rari, e la maggior parte dei trasportatori del settore ha cessato l'attività e molti si sono ritrovati disoccupati.

Ma un vento di cambiamento ha iniziato a soffiare sul settore automobilistico algerino nel marzo 2023, quando il marchio italiano ha ottenuto la prima licenza per importare e commercializzare veicoli nuovi.

A poco a poco, le bisarche hanno ripreso vita ed è diventato comune vederle sulle strade e sulle autostrade, in particolare dal porto di Djen Djen, nella provincia di Jijel sulla costa orientale, il principale impianto di importazione della Fiat.

Si prevede un ulteriore rafforzamento di questo settore a partire dal prossimo dicembre, con l'entrata in produzione dello stabilimento Fiat nei pressi di Orano, nell'ovest del Paese, che inizierà con 30.000 auto all'anno, per arrivare a 90.000 entro il 2026.

Secondo quanto appreso da Fiat Algeria, il marchio italiano prevede di importare ottantamila nuovi veicoli entro la fine di quest'anno. La rete ufficiale di Fiat El Djazair (Algeria in arabo) conta attualmente più di 45 rappresentanti di vendita e post-vendita in oltre 30 province.

Della grave crisi e della ripresa ha parlato ad ANSAmed Ali Kihal, un camionista di 48 anni della provincia costiera di Jijel, che è tornato al trasporto di automobili più di un mese fa.

"Dopo che la Fiat ha iniziato a importare automobili, questo settore ha visto un aumento dell'attività, che mi ha spinto a passare al trasporto di veicoli", ha detto ancora il camionista.

"L'azienda per cui lavoro ha tre camion per il trasporto di veicoli che erano completamente fuori uso da anni, ma da qualche mese hanno ripreso l'attività con l'avvio delle importazioni".

Secondo Kihal, molte persone e aziende hanno acquistato questo tipo di camion, vista la mobilità che da mesi caratterizza il settore del trasporto auto. (ANSAmed).

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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