Quotidiano Energia - A un anno dalla deviazione di frequenza che l’8 gennaio ha spaccato in due il sistema elettrico europeo, e a pochi giorni dall’allarme di Entso-E sul possibile ripetersi di tali fenomeni, la stessa associazione dei Tso Ue ha dato notizia del protrarsi dall’11 dicembre di una “situazione straordinaria” provocata da “sbilanciamenti in alcune aree e blocchi di controllo, in particolare nella regione sud-orientale del continente europeo”.
Altre parti del sistema elettrico dell’Europa continentale potrebbero contribuire alle attuali deviazioni di frequenza, “ma in misura molto minore”.
Entso-E spiega in una nota che la causa principale degli sbilanciamenti è una produzione locale insufficiente a coprire la domanda. In base alle prime analisi effettuate dall’associazione, “il problema potrebbe essere risolto nell’ambito delle procedure operative del sistema delle regioni interessate”.
Al momento, grazie al coordinamento tra i Tso, gli sbilanciamenti “non stanno incidendo sulla sicurezza del sistema elettrico interconnesso dell’Europa continentale”, tuttavia – avverte Entso-E – “devono essere risolti il prima possibile e in modo sostenibile”.
Entso-E non fornisce ulteriori dettagli sull’origine delle deviazioni di frequenza. E’ da notare però che da qualche giorno si registrano in Serbia e Kosovo seri problemi alle centrali termoelettriche, che hanno costretto le autorità di Pristina a distacchi delle forniture a rotazione e a massimizzare l’import dai Paesi limitrofi.
In Serbia, indicano i dati dell’operatore Ems, la capacità a carbone disponibile è scesa dai 3,2 GW del 24 dicembre a 1,6 GW tre giorni dopo, per poi risalire ieri a 2,2 GW.