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Meuthen (sovranisti Id), voteremo contro von der Leyen

Meuthen (sovranisti Id), voteremo contro von der Leyen

Ppe e liberali compatti per il sì, contrari Verdi e Sinistra unitaria

16 luglio 2019, 15:15

Redazione ANSA

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Joerg Meuthen di Identità e democrazia a sinistra, Ursula von der Leyen a destra © ANSA/EPA

STRASBURGO - Il gruppo "Identità e democrazia" voterà contro la candidatura di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue. Lo ha annunciato l'eurodeputato Alternative fur Deutschland Joerg Meuthen ("Identità e democrazia"), intervenendo in aula a Strasburgo. Nel gruppo siede anche la Lega. "Con tutto il rispetto per la sua persona - ha affermato Meuthen - noi del gruppo riteniamo che lei non sia in grado di rispondere ai requisiti" per essere nominata presidente della Commissione europea. "In Germania - ha aggiunto - la abbiamo conosciuta come ministro della Famiglia, del Lavoro e Difesa: in nessuna di questo cariche ha servito in modo soddisfacente l'interesse dei cittadini tedeschi".

"Sono sollevata che non avrò il suo sostegno per me è veramente un premio per tutto quello che ho fatto", è stata la risposta della candidata designata dai Ventotto alla presidenza della Commissione europea all'eurodeputato Alternative fur Deutschland Joerg Meuthen ("Identità e democrazia").

In un voto che sarà in bilico fino all'ultimo, von der Leyen ha invece pieno sostegno dal Partito Popolare europeo (Ppe). "Il Ppe oggi appoggerà unito Ursula von der Leyen", ha detto il leader popolare Manfred Weber. "Il mio gruppo ha appoggiato il candidato socialista David Sassoli e oggi mi aspetto che altri appoggino Ursula von der Leyen, dobbiamo fidarci gli uni degli altri, così potremo riuscire in questa Europa".

Anche i Liberali sono dalla parte di von der Leyen. "Il nostro gruppo è pronto a sostenerla nel momento in cui lei garantirà l'indipendenza e una forza propositiva per rinnovare l'Europa", ha detto il capogruppo di Renew Europe, Dacian Ciolos, riferendo alla plenaria del Parlamento Ue. "Soprattutto ci aspettiamo da lei una guida europea e pro europea reale, l'Europa non è solo amministrazione ma è soprattutto una ambizione politica, una ambizione dei cittadini", ha aggiunto.

Contrari, invece, i Verdi. "I Verdi europei non hanno risparmiato sforzi per formare una maggioranza pro europea portatrice di cambiamento e questa impresa ha bisogno di tempo per dare i frutti, ma la sua insistenza ad arrivare al voto oggi ci priva di questo tempo. Noi la sentiamo pronta ad accogliere qualunque sostegno da qualunque parte venga, anche da parte dei populisti, come dicevo la settimana scorsa la vendita inizia quando il cliente dice no", ha detto Philippe Lamberts, leader dei Verdi europei che voterà contro la candidata. "Se sarà eletta stasera saremo pronti a apportare il nostro contributo ogni qual volta che le sue proposte saranno all'altezza delle sfide esistenziali a cui siamo confrontati", ha aggiunto Lamberts.

'No' anche dalla Gue. L'eurodeputato Martin Schirdewan della sinistra Gue ha dichiarato che il suo gruppo non voterà a favore della candidatura di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea, aggiungendo che gli elettori si aspettano un candidato principale come presidente della Commissione, non un ministro della Difesa, segnale della "continua militarizzazione e isolamento dell'Ue". Schirdewan ha poi invitato a porre fine alle politiche di austerità e a investire nella sicurezza sociale, nell'istruzione, nell'assistenza sanitaria e nella lotta ai cambiamenti climatici.

Critiche in aula sono arrivate anche da Nigel Farage, leader del Brexit party britannico. La candidata alla presidenza della Commissione europea, Ursula von der Leyen, "vuole realizzare una nuova forma di comunismo, centralizzata e anti-democratica", che costringerà i Parlamenti degli Stati nazionali "all'irrilevanza", ha dichiarato intervenendo nel dibattito in aula a Strasburgo. "Dal nostro punto di vista", ha poi aggiunto rivolgendosi a von der Leyen, "sono piuttosto soddisfatto, perché lei ha appena reso la Brexit molto più popolare nel Regno Unito. Grazie a Dio stiamo lasciando" l'Ue.

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