L'Italia, ha sottolineato Tajani, "purtroppo rimane il fanalino di coda, anche se la direttiva europea ha leggermente migliorato la situazione" però "siamo ancora in media attorno ai 100-120 giorni a fronte dei 30-60 giorni" previsti dalle norme europee. "Bisogna fare quindi sforzi ulteriori", e poi, ha ricordato l'ex commissario, "c'è il problema del pagamento dei debiti pregressi" che "tuttora non si sa a quanto ammontino", e questo "è il vero nodo del problema".
Nel complesso il governo Renzi ha annunciato molte iniziative "e questo è un fatto positivo", ha riconosciuto Tajani, però per arrivare a risolvere il problema "c'è ancora un bel percorso da fare". Le pmi, infatti, con ritardi sui 100-120 giorni "rischiano di morire" più facilmente a fronte delle grandi imprese. Agli annunci del governo, quindi, ha concluso il vice presidente, "devono seguire veri miglioramenti" altrimenti "la procedura d'infrazione non potrà essere chiusa".
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