BRUXELLES - La Commissione europea ritiene che "alcune misure in vigore in Austria limitino il trasporto di merci sulle autostrade A12 e A13 e, di conseguenza, la libera circolazione delle merci" tutelata dall'Ue. E' quanto si legge nel parere motivato emesso dall'Ue sulla denuncia dell'Italia contro Vienna per i blocchi unilaterali imposti ai tir al Brennero. "Pur prendendo atto di alcune spiegazioni avanzate dall'Austria in relazione a considerazioni ambientali", l'Ue ritiene che "le misure austriache manchino di coerenza e non possano essere giustificate nella loro interezza". Roma può ora decidere di portare Vienna alla Corte di giustizia Ue.
"Un'azione legale presso la Corte di Giustizia europea non amplierà né allargherà il Brennero, né porterà anche un solo camion sulle rotaie. Abbiamo bisogno di cooperazione e non di scontro". Lo hanno dichiarato i ministri austriaci agli esteri, Alexander Schallenberg, e per l'Ue e la Costituzione, Karoline Edtstadler, dopo la pronuncia della Commissione Ue sulla denuncia dell'Italia contro Vienna. "Dal punto di vista austriaco è assolutamente chiaro che le misure di protezione per la popolazione del Tirolo, che soffre in modo massiccio per il volume di traffico, sono necessarie, proporzionate e in linea con il diritto dell'Ue. La Commissione europea non li ha criticati nemmeno in passato", sostengono i due ministri di Vienna, secondo i quali "l'Austria ed il Tirolo hanno l'obbligo, ai sensi del diritto comunitario, di adottare misure per mantenere l'aria pulita". Schallenberg e Edtstadler osservano, inoltre, che "l'argomento della libera circolazione delle merci non può avere più peso dell'onere per la salute della popolazione e per l'ambiente in Tirolo". I due ministri invocano, quindi, il dialogo: "Dobbiamo impegnarci insieme - sostengono - in uno sforzo comune per portare più merci sulla ferrovia, invece di lasciare che sempre più camion passino attraverso il Brennero". "Naturalmente continueremo a dialogare con i nostri partner in Italia e a Bruxelles. Una soluzione ragionevole e a lungo termine per la popolazione tirolese, che da tempo soffre, può essere trovata solo attraverso il dialogo", concludono i due ministri austriaci che si dicono "molto tranquilli riguardo a qualsiasi procedimento".
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