La Ong accusa "Germania e paesi di Visegrad, aiutati dietro le quinte dalla Commissione europea" di aver lavorato per rendere l'intesa meno ambiziosa di quel che sarebbe stato necessario, anche alla luce dell'ultimo rapporto Onu sul clima che avverte sui rischi di un aumento della temperatura globale oltre 1,5 gradi.
"La decisione dei governi Ue - si legge in una nota dell'organizzazione - è deludente perché mette in primo piano gli interessi dei produttori automobilistici, nonostante il terribile avvertimento sugli effetti dei pericolosi cambiamenti climatici". "I prossimi negoziati con il Parlamento europeo - conclude la nota - possono ancora porre l'Ue sulla strada giusta facendo bene all'occupazione, all'aria pulita e ai consumatori".
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