Ai progetti finanziati dal Fondo potranno partecipare consorzi composti da almeno tre imprese pubbliche o private con sede in almeno tre diversi stati membri europei. I progetti per pmi e mid-caps e le azioni nel quadro Pesco beneficeranno inoltre di tassi di cofinanziamento più elevati. A essere finanziate saranno le fasi che vanno dalla ricerca alla produzione di nuovi strumenti di difesa, dagli studi alla progettazione fino ai test e alle fasi di certificazione e sviluppo. I settori coinvolti sono i sistemi pilotati a distanza, le comunicazioni via satellite, l'accesso autonomo allo spazio e l'osservazione permanente della terra, la sostenibilità energetica, la sicurezza cibernetica e marittima, le capacità militari di alto livello nei settori aereo, terrestre e marittimo, e i sistemi di dominio comuni, compresi gli abilitatori strategici.
Si tratta di "un passo storico" che "risponde a tre sfide: efficienza di bilancio, competitività e autonomia strategica", ha dichiarato la relatrice del provvedimento, la popolare francese Francoise Grossetete. Dopo l'ok formale atteso dal Consiglio, il regolamento entrerà in vigore dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale Ue, e i primi progetti dovrebbero essere finanziati nel 2019.
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