"La transizione verde immaginata dalla Commissione europea ha costi che spesso non vengono considerati. La corsa Ue verso la neutralità climatica, non accompagnata da quella di giganti come Russia, Cina e India rischia di essere un peso solo per il nostro continente. L'Europa rappresenta solo il 7% delle emissioni globali. A pagare il conto di scelte sbagliate rischiano di essere solo i contribuenti europei, in particolare le classi meno abbienti, come già visto in Francia per il caro benzina", prosegue Sardone.
"Il rincaro dell'energia con effetti drammatici sulle bollette è in parte collegato a certe decisioni 'green'. Sul piano globale, Pechino è già leader di molti dei prodotti e delle materie prime del futuro, le nostre produzioni rischiano di essere penalizzate da vincoli insostenibili e diventare totalmente dipendenti dalla Cina", continua l'eurodeputata.
"L'ambiente va preservato a tutti i costi, ma bisogna avere la lungimiranza di calcolare le conseguenze sociali ed economiche delle scelte che prenderemo. Il rischio è quello di assistere a ulteriori delocalizzazioni e a nuovi licenziamenti, e la Lega continuerà a battersi contro questa prospettiva", conclude Sardone.
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