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Porti: Testi (Uniport), connettere Gioia a mercati Europa

Per competere con altri scali. Il 15 novembre 'Porto incontra'

13 novembre, 16:08
(ANSA) - ROMA, 13 NOV - "Il porto di Gioia Tauro è l'unico in Italia che può accogliere le grandi navi oceaniche che sono già oggi il futuro del commercio marittimo per competere ad armi pari con gli altri scali europei del Mediterraneo in Grecia e Spagna; anche per questo occorre completare al più presto l'ammodernamento del raccordo che connette il gateway ferroviario alla rete nazionale in modo da avvicinarlo ancora più ai mercati del Centro-Nord Europa". Il Presidente Vicario di Uniport (e Ceo di Mct, Medcenter Container Terminal) Antonio Davide Testi in una conversazione con l'ANSA spiega così la sfida che lo scalo calabrese deve affrontare nei prossimi anni.

Una competizione che però al momento non può contare sui fondi del Pnrr, la gran parte dei quali sono attualmente diretti agli scali del centro Nord. Temi che saranno al centro, il prossimo 15 novembre a Gioia Tauro, di "Porto incontra", il primo di una serie meeting itineranti presso le Autorità di Sistema Portuale organizzato da Uniport.

A Gioia Tauro in particolare "Rfi dovrà completare l'ammodernamento del raccordo, un'opera di soli 6 chilometri" ma centrale, sottolinea . In questo modo treni più lunghi potranno essere formati (con risparmio di costi) per raggiungere i mercati del Nord Europa visto che il trasporto su gomma, data la posizione geografica e il territorio circostante, è meno competitivo e ha meno sbocchi.

"Stiamo infatti lavorando anche per sviluppare il mercato dei treni, attraverso le nostre società del gruppo Msc che si occupano di logistica terrestre" spiega Testi che snocciola i numeri record segnati da Mct dopo l'investimento iniziato poco più di due anni fa dal gruppo Msc che ha ravvivato uno scalo allo stremo. "Oggi movimentiamo 3,2 milioni di container all'anno" e "nei prossimi due-tre anni, grazie a ulteriori investimenti che nel loro insieme avranno toccato dal loro inizio circa 200 milioni, contiamo di aumentare i volumi portandoli a 4,5 milioni, aggiungendo gru di banchina, altri mezzi di piazzale e potenziando così anche il capitale umano in un territorio senz'altro difficile sotto il punto di vista occupazionale come quello di Gioia Tauro e della Calabria in generale." Testi ribadisce le caratteristiche uniche dello scalo "ll nostro porto è uno dei pochi porti d'Europa che può ricevere le grandi navi da 400 metri che hanno bisogno non solo di fondali adeguati ma anche di banchine e gru adeguate" sottolinea.

La visione di Uniport, sostiene Testi, è quella dei "porti come parti integranti ed interconnesse di un sistema logistico integrato, e non satelliti solitari che orbitano intorno ad un pianeta al quale si avvicinano più o meno nel corso della loro orbita". Lo scalo portuale deve essere visto come "il fulcro di un'attività logistica che vede necessariamente interconnesse ferrovie, strade, interporti, aeroporti, magazzini, clienti finali". Una collaborazione che si è rivelata ancor più indispensabile durante gli scorsi lockdown causa Covid.

Come ogni progetto a grande respiro, aggiunge, "sarebbe auspicabile un coordinamento superiore delle azioni degli attori sul territorio così che sovrapposizioni e concorrenze vengano gestite per il bene dello sviluppo collettivo delle regioni e della nazione".

In poche parole "declinare con coordinamento e visione sinottica le risorse che il Paese mette a disposizione per potenziare le sue infrastrutture e la rete vascolare dei trasporti", chiude Testi. (ANSA).

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