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Cingolani: al Mite troppi giuristi, approccio leguleio

"Si fanno carte perfette e poi non si controlla funzionamento"

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 17 MAR - "Quando io sono entrato nel ministero della Transizione ecologica, ho scoperto che la definizione di tecnico è giurista. E' questo il problema. Se io vado in ospedale e mi presentano 450 giuristi e ho l'appendicite, mi permettete di dire che non è questa la definizione di tecnico? Il vero problema è che abbiamo fatto crescere in maniera ipertrofica la natura leguleia del nostro approccio. Noi pensiamo a fare appalti perfetti, carte perfette, poi nessuna va a vedere se la cosa funziona. Noi viviamo in un paese che tende a fare molto controllo ex ante e poco controllo ex post. Non c'è mai un track record del risultato". Lo ha detto stamani il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a un webinar dell'Ispra.

"Quello che voglio fare è un buon progetto di Recovery Plan e mettere in piedi una struttura nuova del Ministero, che deve essere tecnica e internazionale - ha proseguito il ministro -.

Se non è internazionale, non potrà competere sui tavoli sui quali andremo a competere in futuro. Se non è tecnica, non saprà dare le informazioni ai ministri che verranno dopo per prendere le giuste decisioni. Poi c'è una parte tecnica di natura giuridica e legale, ma non può essere quella la tecnica dall'A alla Z. Stiamo giocando su una scacchiera dove ci sono sole torri o solo alfieri. Non basta. Ci servono tutti i pezzi".

"Il tempo ha un costo - ha detto ancora Cingolani -. Se io dico non fare nulla che non rischi nulla, chi è preposto a decidere non farà nulla. Se io dico che se fai male sarai punito, ma anche se non fai e perdi tempo sarai punito, la persona che deve dirigere questa operazione dovrà trovare il sacro equilibrio tra fare bene e fare nei giusti tempi. Questo non lo puoi fare se l'aspetto tecnico è solo quello normativo-legale. Il problema è che quando ci andiamo a scontrare con la struttura, il cui unico interesse è promulgare se stessa e continuare ad esistere, io lì mi fermo". (ANSA).

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