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Carceri: protocollo per percorsi di cura per chi soffre di dipendenze

Siglato da Federserd e Conams. 30% carcerati tossicodipendenti

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 19 GEN - Solo il 10% della popolazione carceraria che soffre di tossicodipendenze e alcolismo riesce ad usufruire della concessione dell'affidamento in prova, eppure i costi attuali sarebbero 40 volte minori se chi soffre di dipendenze e si trova in carcere fosse seguito da Sert in grado di lavorare bene. I dati sono stati forniti oggi nel corso di un convegno organizzato da Federserd (Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi delle dipendenze) e dal Conams (il coordinamento nazionale magistrati di sorveglianza) che hanno siglato un protocollo operativo per l'affidamento in prova di persone con problemi di dipendenza in stato di detenzione. "Dobbiamo apprezzare che operatori e magistrati di sorveglianza - ha fatto sapere il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in un messaggio scritto inviato al convegno - abbiano firmato un documento comune che esplicita le carenze, le difficoltà, le disomogeneità e allo stesso tempo individua percorsi per portare a migliori soluzioni". Il protocollo infatti, come è stato sottolineato dal presidente di Federserd Pietro Fausto D'Egidio e dal coordinatore nazionale di Conams, Antonietta Fiorillo - evidenzia come il procedimento propedeutico per la concessione del'affidamento in prova in casi particolari è, nella prassi, insoddisfacente. L'intero processo di formazione degli elementi di conoscenza da offrire al giudice presenta caratteri di estrema disomogeneità: di qui l'individuazione delle criticità e l'elaborazione di una metodologia che ne consenta il superamento o il significativo contenimento, a quadro normativo invariato. D'Egidio ha illustrato i dati di una recente ricerca Federserd in base ai quali il 30% della popolazione detenuta consuma sostanze stupefacenti o è dipendente da alcol, il 32.8% è affetta da epatite C, il 3.8% da Hiv. "Vogliamo consentire a questi detenuti la possibilità di curarsi, nel rispetto delle leggi e della sicurezza del cittadino", ha detto. Fiorillo (Conams) ha parlato invece di "normativa non sempre chiara" e di volontà, col protocollo odierno, di "recepire e puntualizzare prassi che da anni si utilizzano a macchia di leopardo sul territorio". Presenti all'incontro, tra gli altri, anche il senatore Pd Giuseppe Lumia e il presidente del Garante dei detenuti, Mauro Palma. (ANSA).
   

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