Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

La guerra dei dazi spaventa l'industria dell'auto

Usa primi destinatari export

Redazione ANSA

Il fantasma della guerra commerciale spaventa l'industria automobilistica europea per le eventuali ripercussioni sull'occupazione e sui programmi più innovativi che si preparava a intraprendere. Si temono ricadute per un commercio decisamente positivo e che vede gli Stati Uniti al primo posto tra i destinatari delle esportazioni di auto europee e italiane.

"Il commercio internazionale è un pilastro fondamentale della competitività dell'industria automobilistica europea", rileva Erik Jonnaert, segretario generale dell'Associazione europea che riunisce i 15 maggiori costruttori di automobili (Acea). Le preoccupazioni dei produttori europei di auto e moto erano emerse nei giorni scorsi anche nel salone di Ginevra, sia con la posizione ferma dell'amministratore delegato della Fca, Sergio Marchionne, per il quale "se si dovesse fare la guerra dei dazi fino alla fine vincerebbe l'America", sia con quella più ottimista dell'amministratore delegato della Pirelli, Marco Tronchetti Provera, convinto che "l'interesse di tutti sia far crescere in modo equilibrato l'economia".

I costruttori europei che fanno capo all'Acea rilevano che il settore automobilistico rappresenta il 10% degli cambi commerciali complessivi fra Europa e Stati Uniti e che gli Stati Uniti sono attualmente il terzo grande esportatore di auto in Europa in termini di valore, pari al 15,4% delle importazioni europee nel 2017. Nello stesso anno gli Stati Uniti sono stati anche i primi destinatari delle esportazioni europee di automobili, sia in termini di unità (20,4%) sia di valore (29,3%). Senza contare, rileva Jonnaert, il ruolo importante che i costruttori europei giocano nel mercato americano, tanto che "alcuni di essi hanno le loro fabbriche più importanti non in Europa, ma negli Usa".

Gli Stati Uniti sono molto importanti anche per l'industria automobilistica italiana, come indicano i dati dell'Anfia (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) rilevati a novembre 2017: con un valore di 469 milioni, gli rappresentano, in valore, il primo Paese dell'export di autoveicoli per l'Italia. Analoghe le preoccupazioni nel settore delle due ruote: il segretario generale dell'Associazione europea dei costruttori di motocicli (Acem), Antonio Perlot, rileva che "gli Usa sono il primo partner commerciale dell'Europa" e ritiene che i dazi "potrebbero danneggiare gravemente l'industria motociclistica di entrambi". 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Modifica consenso Cookie