(ANSA) - Costi che possono variare anche del 600% per i dispositivi per la cura del diabete, dagli aghi per le penne da insulina ai pungi-dito, nelle varie Regioni italiane. Il dato emerge dall'indagine condotta dalla Società italiana di diabetologia (Sid) sulle differenze regionali nell'accesso a farmaci, presidi e servizi. Dall'indagine, presentata oggi, emerge dunque che sono presenti differenze anche del 607% per il costo delle lancette pungi-dito tra Piemonte e Liguria e del 412,5% nel costo degli aghi tra Liguria e Lazio.
Il costo delle strisce reattive (voce più costosa di questo settore) varia dal più basso di 0,20 euro/striscia in Emilia-Romagna, Liguria e Piemonte al più alto di 0,59 euro/striscia nel Lazio e 0,51 in Campania. Per quanto riguarda il costo delle lancette pungi-dito: il più basso è di 0,028 euro/lancetta in Liguria e poco più in Abruzzo, Emilia, Friuli, Toscana. Il più alto è di 0,170 euro/lancetta in Piemonte. Il prezzo degli aghi invece va dal più basso di 0,40 in Liguria, 0,75 in Abruzzo e Toscana fino al più alto di 0,165 nel Lazio e 0,156 in Piemonte.
I costi di tali presidi, gratuiti per i pazienti, sono a carico delle Regioni e decisi attraverso gare regionali. Altra criticità segnalata dalla Sid è l'accesso troppo ristretto in alcune regioni ai farmaci innovativi: due Regioni in particolare (Emilia Romagna e Veneto) hanno adottato "delibere di indirizzo volte a porre limitazioni quantitative all'uso dei farmaci innovativi in aggiunta ai criteri clinici di restrizione della rimborsabilità già definiti dall'Agenzia del farmaco". Il risultato è che in Veneto, ad esempio, meno del 5% dei pazienti ha accesso a categorie di farmaci innovativi come gli inibitori SGLT-2 e gli agonisti GLP-1 e meno del 20% è invece in trattamento con gli innovativi inibitori DPP-4.(ANSA).