(ANSA) - ROMA, 31 LUG - Oltre 6 milioni di italiani over 50
sono colpiti da ipertrofia prostatica benigna: il 50% degli
uomini di età compresa fra 51 e 60 anni, il 70% dei 61-70enni,
per arrivare al picco del 90% negli ottantenni. Necessità di
alzarsi più volte durante la notte per urinare, urgenza di
vuotare la vescica in modo frequente anche durante il giorno e
getto di urina che diventa sempre più debole con una sensazione
di mancato svuotamento sono i sintomi più frequenti. Segni che,
però, più del 50% degli uomini ignora, declassandoli a semplici
fastidi legati all'età, evitando di andare dal medico per
curarsi e, spesso, ricorrendo al "fai da te".
Rimedi che possono determinare diagnosi tardive. La malattia
non deve essere banalizzata e va trattata sotto il controllo del
medico, che dispone di terapie efficaci come l'estratto esanico
di Serenoa repens, farmaco che agisce come potente anti
infiammatorio e che può migliorare la qualità di vita dei
pazienti. L'allarme è lanciato dagli specialisti in una
conferenza stampa al Senato, organizzata da Fondazione PRO
(Prevenzione e Ricerca in Oncologia) in collaborazione con
Senior Italia FederAnziani, con l'intervento di Pierpaolo
Sileri, Presidente della Commissione Sanità del Senato.
"L'ipertrofia prostatica benigna è una malattia
caratterizzata dall'ingrossamento della ghiandola prostatica che
comprime il canale uretrale, causandone una parziale ostruzione
e interferendo con la capacità di urinare - afferma Vincenzo
Mirone, Presidente di Fondazione PRO e Direttore della Scuola di
Specializzazione in Urologia dell'Università degli Studi di
Napoli 'Federico II' -. I sintomi determinano un forte impatto
sulla qualità di vita delle persone, fino a costringerle a
scegliere solo luoghi che abbiano la disponibilità di un bagno
nelle vicinanze. Anche la vita familiare ne risente, i continui
risvegli notturni influiscono sull'equilibrio della coppia e,
nella maggior parte dei casi, sono proprio le compagne o mogli a
'spronare' gli uomini a recarsi dal medico per affrontare i
sintomi con cure adeguate, che devono essere prescritte dal
clinico". "Nella prima fase della malattia, più del 75% degli
uomini non si cura o ricorre al 'fai da te', soprattutto a
integratori - spiega Mirone -. Un errore grave. Solo il medico è
in grado di trattare l'ipertrofia prostatica benigna che, se
trascurata, può progredire fino a causare ritenzione urinaria
con l'impossibilità di vuotare la vescica. La vittima di una
prostata che cresce è proprio la vescica. Quest'organo è
costituito da tessuto muscolare, che può aumentare il proprio
volume per vincere la resistenza che la prostata oppone allo
svuotamento. Il rischio è di 'sfiancare' completamente la
vescica e di far soffrire i reni".
"L'ipertrofia prostatica benigna è la patologia cronica più
frequente negli over 50 dopo l'ipertensione arteriosa -
sottolinea Antonio Magi, Segretario Generale SUMAI Assoprof
(Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana e
Professionalità dell'Area Sanitaria) -. La visita urologica,
seguita da una ecografia endocavitaria, rappresenta ancora un
tabù a cui gli uomini italiani preferiscono non sottoporsi se
non necessaria. Va recuperato il rapporto con il clinico, con lo
specialista, facendo capire ai cittadini che la malattia può
essere affrontata con successo, se individuata in tempo. Per
questo, è importante che tutti gli uomini over 50 si
sottopongano a una visita specialistica una volta all'anno. I
sintomi sono spesso comuni a quelli causati dal tumore della
prostata: soltanto il medico può provvedere ai necessari
approfondimenti per arrivare a una diagnosi certa. Preoccupa
anche la scarsa aderenza alle terapie. Solo il 22,4% dei
pazienti segue le cure in modo corretto".
Le cause principali della malattia sono l'invecchiamento e i
cambiamenti ormonali che si verificano nell'età adulta.
"L'ipertrofia prostatica benigna colpisce una percentuale
significativa di over 65, ma troppi ricorrono al 'fai da te' -
conclude Roberto Messina, Presidente Senior Italia FederAnziani
-. È importante sensibilizzare tutti i cittadini, in particolare
gli anziani, sulle terapie efficaci a disposizione, invitandoli
a rivolgersi subito al medico di fronte ai primi sintomi. La
continuità e la fiducia nel rapporto medico-paziente sono
essenziali per affrontare una malattia cronica come l'ipertrofia
prostatica benigna".(ANSA).