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Il Martini ha trovato "casa" a Roma, mixology a Piazza Navona

Movida fa salto qualità con Pantaleo, olive marinate con osmosi

Redazione ANSA ROMA

ROMA - La movida a Roma fa un bel salto di qualità. Tra Piazza Navona e Campo de' Fiori, due tappe-cult per nottambuli e cultori dell'aperitivo, apre "Pantaleo", un vero e proprio tempio della mixology e un indirizzo sicuro per chi beve cocktail Martini. "Essendo un cocktail da bere in tre sorsi - dice il barmanager Paolo Sanna - e basandosi su qualità del gin, del ghiaccio e del servizio, ogni Martini deve offrire uno stile riconoscibile. E per produrre un cocktail che sia tale, la temperatura dei freezer è stata tarata tra i -11° e i - 20° così da offrire sempre gin e coppe ghiacciate mentre le olive sono marinate per osmosi nel vermouth artigianalmente".

Dallo smoked alla versione giapponese (sakè al posto del Vermouth con una aromatizzazione al wasabi e due gocce di salsa di soia), qui il cocktail più amato da 007, e da personalità del calibro di Umberto Eco, è proposto anche dirty con tipicità mediterranee come i cocunci e capperi. A curare la miscelazione i barman capitanati da Sanna, con originali martinies e gli altri miscelati; solo i gin sono una ventina, e ampia la gamma di cachaça. Non da meno la carta dei vini, con i campioni del territorio e selezionate bollicine. "I vini che abbiamo selezionato - sottolinea Sergio Frasca, già responsabile sommelier del ristorante stellato Imàgo - sono espressione delle nostre emozioni e crediamo sapranno conquistare il nostro pubblico con il fascino dei loro profumi e sapori. Sfogliare questa carta dei vini sarà come entrare in un mondo fuori dall'ordinario".

Ad accogliere i clienti Giovanni Iozzi e l'imprenditore Domenico Iozzi, con lo chef Roberto De Santis che arriva dall'Hotel Majestic e da lunga collaborazione con Filippo La Mantia. Negli arredi il rosso e l'oro, colori romani e del papato, delineano un locale di nuovo design che ha trasformato la sede di una storica casa editrice in un salotto a tre piani del buon bere. La cucina ha tre anime: una cruda dedicata alle tartare e alle ceviche; una calda e appetitosa con zuppe, carni e pesci dedicati alla stagione fredda; una esotica per raccontare i sapori del Mediterraneo, dell'Europa e dell'oriente.

I simboli del locale sono quelli di San Pantaleo, un medico fedele al suo credo, perseguitato sotto l'imperatore Domiziano, da cui il locale prende il nome evocando mistero ed alchimie.

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