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'Da Titta al 162', a Roma eccellenze Agro Romano nel piatto

Proprietari, nostra filosofia è "il chilometro è utile"

Redazione ANSA

- ROMA - La carne arriva da Maccarese, i formaggi e le verdure dalle colline del Divino Amore, la bufala da Pontinia.

Sono gli ingredienti utilizzati dal ristorante 'Titta al 162' in via Emanuele Filiberto a Roma, a due passi dalla Basilica di San Giovanni, per preparare i propri piatti, tutti rigorosamente a 'chilometro utile'. I titolari Fabio e Valentina hanno tradotto in fatti la filosofia enogastronomica che impegna nell'acquisto di prodotti nel territorio limitrofo al punto di consumo. Per questo ''nel nostro locale - spiega la coppia - ci siamo impegnati ad utilizzare quanto più possibile carne, uova, frutta, verdura, latte e derivati, oli, legumi, cereali e vini che costituiscono le eccellenze dell'Agro Romano e della regione Lazio''.

Il ristorante propone una lista di primi e secondi rigorosamente collegati alla cucina tipica laziale, dalle polpette alla pasta e fagioli, carta dei vini compresa. Ogni piatto ha una storia che viene raccontata, in un menu in sintonia con le quattro stagioni, tutto cucinato al momento. Gli obiettivi del 'chilometro utile', infatti, sono più o meno gli stessi del chilometro zero ma con una visione meno integralista.

Si parte dal rispetto della natura e delle stagioni, consumando solo prodotti freschi e garantiti direttamente dal produttore, alla riduzione dell'impatto ambientale per il trasporto delle merci, alla valorizzazione delle eccellenze del territorio, al sostegno delle micro e piccole aziende, vero patrimonio del territorio in grado di conservare la tradizione della biodiversità e della passione per la terra.

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