MILANO - I sommelier hanno scelto il loro campione per il 2019. Mattia Antonio Cianca, classe 1986 anni di Roma, è il miglior Sommelier d'Italia premiato da ASPI - Associazione della Sommellerie Professionale Italiana - unica associazione italiana a far parte dell'Association de la Sommellerie Internationale. Con un passato in Australia, dove è stato insignito del titolo di Best Sommelier nel 2017, Cianca è oggi in forza all'Alexander Il Gusto Antico di Cortina d'Ampezzo.
La premiazione è avvenuta a Milano, all'Istituto Alberghiero Carlo Porta, e ha concluso un percorso di selezione dei migliori professionisti italiani chiamati non solo a servire e ad abbinare vini in sala ma anche a diffondere una cultura e una conoscenza enologica che parte dalla selezione delle etichette per arrivare al servizio. La giuria, guidata dal Presidente ASPI Giuseppe Vaccarini e composta da past champion, giornalisti e con la partecipazione di membri dell'ASI, ha scelto fra i tre finalisti ammessi all'ultimo atto dell'evento. Vittoria al fotofinish per Cianca che ha avuto la meglio su Salvatore Castano, del ristorante Annabel's di Londra, e Michele Fazari, del Four Seasons Hotel at Ten Trinity Square sempre di Londra. I candidati si sono sfidati in prove classiche e a sorpresa, ideate da ASPI proprio per testare e valutare al meglio la competenza e la preparazione tecnica, la velocità nella scelta dell'abbinamento e la destrezza di esecuzione.
"A nome dell'Associazione, mi congratulo con Mattia Antonio Cianca, il miglior Sommelier d'Italia - commenta Giuseppe Vaccarini, Presidente di ASPI - per aver dimostrato grandi capacità e conoscenze e qualità personali che caratterizzano solo i migliori professionisti. Complimenti anche agli altri 6 candidati di questa edizione del Concorso, sommelier di grande talento e competenza, che ben rappresentano l'alto livello raggiunto dalla sommellerie professionale italiana". A Salvatore Castano, 29 anni, di Giardini Naxos (Taormina), è stato assegnato il "Premio Fondazione Birra Moretti per la valorizzazione della birra a tavola", per aver mostrato la conoscenza più approfondita della birra e la capacità di servirla e abbinarla al meglio.