(ANSA) - ROMA, 09 GIU - Da una forte depressione che ha
rischiato di compromettergli vita e carriera, al trionfo di
Parigi nella Ryder Cup 2018. Thomas Bjorn nel suo libro -"Mind
Game: The Secrets of Golf's winners"- scritto a quattro mani con
l'autore Michael Calvin, racconta il calvario che, nel 2003, lo
ha portato a una dura battaglia. Il crollo mentale dopo l'Open
Championship di sedici anni fa, un trauma psicologico che ha
messo il danese a durissima prova. "Ogni mattina -le rivelazioni
di Bjorn- era come se non volessi alzarmi dal letto. Pensavo che
i problemi fossero davvero più grandi e forti di me. La mente
sembrava non rispondere. Non volevo incontrare né vedere
nessuno. Ho pensato di smettere con il golf che, per un certo
momento, ho davvero odiato. Alla fine sono riuscito a reagire e
a riprendermi. Non è stato facile". Nella spedizione di Parigi,
Bjorn da capitano ha trascinato l'Europa di Francesco Molinari a
un trionfo inaspettato contro gli Stati Uniti, cancellando i
fantasmi del passato. Grazie al golf e allo sport. "Noi sportivi
-ammette Bjorn- siamo dei privilegiati". Nel suo libro il 48enne
di Silkeborg ha parlato anche del capolavoro al Masters
Tournament 2019 di Tiger Woods, "la più grande impresa nella
storia del golf".