Da otto anni negli Stati Uniti, Giulia Molinaro ha aperto una strada per le ragazze che vogliono imporsi nel mondo del golf ed è convinta che giocare oltreoceano sia decisivo per fare il salto di qualità. "Faccio parte del tour della Lpga già da 3-4 anni, andare all'Università in America è fondamentale per passare al professionismo, specialmente per le ragazze. Là è possibile giocare a un livello superiore, contro le più forti - ha raccontato durante la giornata finale dell'Open d'Italia la ventisettenne di Padova, cresciuta in Kenya e oggi studentessa di Arizona State University -. Si viaggia spessissimo, siamo sempre in giro. Quest'anno sono stata fuori casa per cinque mesi, ma è l'unico dato negativo. Per il resto, i benefit sono incredibili, a livello economico i guadagni sono nettamente superiori al Tour europeo. Negli Usa se giochi decentemente ti guadagni da vivere". Alle Olimpiadi di Rio 2016, Molinaro era una delle due azzurre del golf, con Giulia Sergas, e ora altre colleghe stanno seguendo la sua strada. "Nella mia stessa università ora c'è Roberta Liti, Bianca Fabrizio è andata in Texas. Giocando in America ci si abitua a stare lontano da casa. Non vedo nessun lato negativo, a parte la nostalgia per la famiglia e per il cibo italiano", ha sorriso la golfista, che secondo il sito della Lpga (il circuito professionale femminile) ha già incassato oltre duecentomila dollari di montepremi, e punta un giorno a partecipare alla Solheim Cup, l'equivalente al femminile della Ryder Cup, la sfida biennale fra le selezioni di Stati Uniti ed Europa. "E' uno dei miei sogni più grandi, intanto l'obiettivo per il futuro è continuare a migliorare", ha spiegato Giulia Molinaro, che è impaziente anche di assistere alla Ryder Cup del 2022 a Roma: "Sarà un successo, io ci sarò sicuramente, non vedo l'ora che arrivi".