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Porti: piano operativo 2022-2024 Venezia-Chioggia da 1,78mld

Modello si basa su green e digitale

16 dicembre, 08:56
Una gru in porto Una gru in porto

 Integrato, regolato, innovativo, digitale, green, connesso e in continuo dialogo col territorio: è il modello di portualità veneta secondo il Piano Operativo Triennale 2022-2024 dei Porti di Venezia e Chioggia approvato dal Comitato di gestione. Il documento è stato presentato da Fulvio Lino Di Blasio e da Antonella Scardino, rispettivamente presidente e segretario generale dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale. Il nuovo Pot definisce la strategia in 5 obiettivi da sviluppare nei prossimi 3 anni e vengono declinati in 12 azioni e 44 interventi prioritari per lo sviluppo dei due scali veneti, per un valore di 1,78 miliardi di euro. "Il futuro, e ancora di più il presente, del sistema portuale veneto - rileva Di Blasio - è connesso alla piena realizzazione di un porto regolato, sostenibile e pienamente integrato con il proprio ecosistema, a servizio delle imprese del territorio". "Uno degli elementi più innovativi del Pot - spiega Scardino - è nella metodologia adottata per la sua costruzione; una metodologia incentrata sulla concertazione ovvero sul coinvolgimento attivo degli stakeholder che ha consentito di rilevare elementi utili a definire priorità d'azione e a raccogliere osservazioni e contributi per lo sviluppo del documento". Il Pot punta a introdurre un nuovo modello operativo e organizzativo dell'ente e delle sue partecipate, rigenerare il sistema degli scali veneti attraverso la definizione di un nuovo assetto pianificatorio dell'ambito portuale e garantendo una nuova accessibilità dei porti, realizzare una piena transizione energetica dell'intero cluster portuale, riconoscere una nuova centralità della safety e della security e, infine, consolidare una nuova relazione Porto-città supportando l'occupazione connessa all' operatività degli scali. "Il Piano prevede un programma di opere e interventi per i quali sono previste ingenti risorse, molte già stanziate e altre da stanziare, la maggior parte delle quali sono destinate alla rigenerazione del sistema portuale nell'ottica della creazione di un hub intermodale e logistico, obiettivo prioritario del piano. Va da sé che l'approvazione del cosiddetto Protocollo fanghi e del Piano morfologico - conclude Scardino - rappresentano un elemento abilitante per la realizzazione degli interventi di accessibilità nautica e per garantire la piena operatività dei porti e la tutela dell'ambiente lagunare. Quanto all'evoluzione del modello di crocieristica, le attività commissariali sono in corso per garantire ormeggi temporanei e identificare soluzioni di medio termine". (ANSA).

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