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Macroregione Adriatico Ionica, Marche sempre più proiettate

Convegno ad Ancona, porto centrale in logistica Mediterraneo

02 maggio, 13:45
(ANSA) - ANCONA, 02 MAG - Di "pensare Ancona e Marche proiettate nell'Adriatico" ,nell'ambito della Macroregione Adriatico-Ionica, si è parlato oggi in un convegno sulle "prospettive di breve e lungo termine, economiche, logistiche, commerciali, energetiche e produttive" che si è tenuto nella sala Boxe della Mole Vanvitelliana ad Ancona con la partecipazione di rappresentanti anche di Croazia, Albania e Grecia. C'è "un'attenzione sempre maggiore della politica al Mediterraneo, in particolare dopo l'inizio del conflitto russo-ucraino", ha detto il capogruppo di FdI in Consigliere regionale Carlo Ciccioli nell'introduzione. All'evento presenti anche il presidente del Consiglio regionale Dino Latini, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, Umberto Trenta (cda Università della Pace e consulente per la Macroregione Adriatico Ionica), Davide Tabarelli (presidente Nomisma Energia), Daniele Silvetti, presidente Parco del Conero, candidato sindaco ad Ancona per il centrodestra. Presenti il console di Grecia Dimitri Beligiannis, il sindaco di Zara Branko Dukic e il presidente della regione di Zara Bozidar Longin.

Un "convegno fortemente politico, non partitico, ma nel senso di politica di prospettiva", ha rimarcato Ciccioli che ha ricordato le missioni della premier Meloni, per questioni varie che vanno dall'energia alla logistica, in Algeria, Libia, Etiopia ed Egitto: la "prospettiva è di un nuovo Mediterraneo in cui l'Adriatico ha un ruolo forte perché l'approdo più semplice dal canale di Suez al Nord Europa è il porto di Ancona". "Le Marche sono una regione chiave: c'è un economia che si muove con 6.500 occupati nel porto, un grosso indotto. Teniamo presente che la logistica in questo momento rappresenta il 25% dell'economia del mondo".

In questo senso, ha detto ancora Ciccioli, "fondamentale è il rapporto con i Paesi frontalieri: la costa dalmata, slovena, con la Croazia, Albania e Grecia" sui "quattro pilastri: energia, logistica, economia del mare e l'ambiente".

Latini ha rimarcato l'importanza di "dare un significato di aggregazione per i popoli delle due sponde dell'Adriatico in un'Europa in cui non si può non tener conto che questa è una parte fondamentale sia per quanto riguarda le nuove vie di trazione, dall'Africa alle vie marittime e commerciali fino ad Amburgo e le rotte del Nord"; in focus "la coesione delle due sponde tra i due territori nel corso dei secoli, che hanno come punto di unione un sistema di crescita quasi uguale e che possono avere filoni analoghi, anche dal punto di vista storico tradizionale culturale". "Le Marche - ha incalzato - devono puntare su questo indirizzo, devono crederci e non possono pensare che sia qualcosa che rimane solo nell'ambito di una struttura più teorica che pratica ma investire profondamente come avvenuto in passato, sta avvenendo ma che deve avvenire sempre in misura maggiore".

Insomma, ha chiosato Trenta, occorre "far decollare definitivamente il progetto Eusair di Macroregione Adriatico ionica: il ruolo di Ancona sarà centrale nella macroregione centrale Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo - ha osservato - ma soprattutto con gli stati balcanici che sono stati 'filtro' importantissimi e potrebbero essere il giusto baluardo della politica europee. Bisogna avere l'Europa nella mente e nel cuore, - ha concluso citando Moro - all'interno di una nazione come l'Italia che è cuore pulsante del bacino Mediterraneo".

"La Transizione ecologica - ha osservato Tabarelli a margine del convegno a proposito del tema energia - passa attraverso una rivoluzione energetica. C'è il futuro che vuol dire più fonti rinnovabili da mettere sulle reti elettriche che sono la prima unione del sistema economico moderno, anche per noi in Europa occidentale e ancor di più nei Balcani, in quest'area adriatico ionica che è già legata fisicamente ma che necessita ancora di grandi investimenti per queste fonti rinnovabili ma anche per quelle nuove come il gas che ci serviranno ancora per un po' di tempo". Sul fronte gas, "abbiamo la Croazia che ci prende il nostro gas, - ha 'sintetizzato - questo è un po' un'esagerazione però intanto dobbiamo fare, nei progetti che abbiamo identificato, questa linea che da Sulmona va a Minerbio".

"Abbiamo linea elettrica in Adriatico che si farà da parte di Terna, - ha ricordato - dall'altra parte ci sono già collegamenti tra l'Italia e la Grecia in Puglia con la Grecia; abbiamo un collegamento con il Montenegro per l'elettricità sempre; stiamo realizzando dei rigassificatori leggeri veloci a Ravenna ma anche a Krk, a Fiume, sulla costa albanese. Un sacco di investimenti per queste iniziative che servono a guardare al futuro, - ha concluso - per fare un'economia più solida, e per unire queste regioni". (ANSA).

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