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Nave iraniana può esplodere, rischi disastro ambientale

Collisione petroliera-cargo in mar Cina, 32 marinai dispersi

09 gennaio, 10:53
Nave iraniana può esplodere, rischi disastro ambientale Nave iraniana può esplodere, rischi disastro ambientale

 (ANSA) - ROMA, 8 GEN - Un inferno di fiamme, denso fumo nero e gas tossici, che rischia di trasformarsi in uno dei più gravi disastri ambientali degli ultimi anni: la petroliera iraniana Sanchi, coinvolta sabato sera in una collisione con un mercantile nel mar Cinese orientale, potrebbe esplodere e affondare. Disperdendo in mare parte del suo carico di greggio raffinato, quasi un milione di barili, pari a 136.000 tonnellate. Per dare un'idea del possibile impatto, la petroliera Exxon Valdez trasportava un carico di poco più di un milione di barili quando nel 1989 ne riversò 260.000 al largo dell'Alaska. Un incidente tra i peggiori mai registrati per l'ambiente, che danneggiò in maniera grave l'ecologia locale. Le operazioni di ricerca dei dispersi e di contenimento del danno sono state finora ostacolate dal maltempo ma soprattutto dall'incendio che dalla petroliera si è esteso anche sull'acqua, generando gas altamente tossici. Ma a rendere più complicate le operazioni è anche la natura del materiale trasportato, il cosiddetto 'condensato'. A contatto con l'acqua, questo tipo di greggio ultraleggero evapora rapidamente trasformandosi in un gas infiammabile che può generare esplosioni. Anche se la rapida evaporazione, d'altra parte, potrebbe limitare i danni all'ambiente rispetto a sversamenti di tipi di greggio più pesanti. La Sanchi, registrata a Panama, era diretta in Corea del Sud quando sabato si è scontrata con il mercantile Cf Crystal di Hong Kong a circa 160 miglia al largo di Shanghai, in una dinamica ancora poco chiara. La Cina e la Corea del Sud hanno mobilitato navi e aerei per ricercare l'equipaggio della petroliera, mentre anche la Marina Usa ha inviato da Okinawa un aereo da ricognizione. Per ora, è stato ritrovato soltanto il corpo di uno dei 32 marinai, quasi tutti iraniani. In salvo, invece, i 21 membri cinesi dell'equipaggio del mercantile. Si tratta della seconda collisione nel giro di un anno e mezzo per una nave della National Iranian Tanker, società quotata in borsa a Teheran. Nell'agosto del 2016, una delle sue petroliere si era scontrata con una portacontainer svizzera nello stretto di Singapore, senza tuttavia causare sversamenti in mare. Stavolta il danno economico per la perdita del carico è calcolato in circa 60 milioni di dollari. Ma se le cose volgeranno al peggio, il danno per l'ambiente potrebbe essere molto più alto. (ANSA). LSS/

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