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Coronavirus: Australia, missione di soccorso a 8 navi d crociera

Medici pronti a intervenire con aiuto militare per test a bordo

02 aprile, 21:17
Coronavirus: Australia, missione soccorso 8 navi crociera Coronavirus: Australia, missione soccorso 8 navi crociera

 Otto navi da crociera bloccate al largo della costa orientale dell'Australia, non lontano da Sydney, starebbero per beneficiare di un'operazione "di stile militare" per trasferirvi in elicottero medici e sanitari e condurre test del Covid-19 su oltre 8600 persone fra passeggeri ed equipaggio. Lo riferisce oggi il quotidiano The Australian citando il commissario di polizia del New South Wales Michael Fuller, che ha espresso il timore che un prolungamento dell'impasse finisca per travolgere le unità di terapia intensiva negli ospedali dello Stato. Dopo tre settimane di serrata con le società di navigazione, che rifiutano l'ordine emesso il 16 marzo di lasciare le acque australiane, la polizia del New South Wales ha allestito un piano che richiede supporto militare per sbarcare medici in ciascuna nave, in modo da testare in maniera indipendente 8615 persone, in maggioranza membri dell'equipaggio. I test potranno determinare la portata della diffusione del virus in ciascuna nave, una situazione di cui manca un quadro accurato. Secondo il piano le navi sarebbero costrette a ripartire, una volta che le persone risultate contagiate siano state prelevate. Le navi ancorate al largo della costa sono Ruby Pricess, Pacific Explorer e Carnival Splendour della Carnival Australia, oltre a Ovation of the Seas, Celebrity Solstice e Voyager of the Seas, di proprietà di Royal Caribbean International. Ciascuna ha a bordo fra 800 e 1300 persone. La portata dell'operazione è enorme, riconosce il commissario Fuller. "Impegnerebbe il Dipartimento della Difesa e sarebbe necessario un esteso supporto medico. Se dovessimo prelevare 250 o 350 pazienti che richiedono un alto livello di cure, dovremo programmare l'allestimento di ospedali mobili, oltre alla logistica e alla sicurezza di movimento di tante persone". Fuller osserva che tenere ancora le navi al largo aumenterebbe solo la necessità di evacuazioni mediche, mentre il virus continua a diffondersi. Un incubo logistico sarebbe anche l'alternativa, quella di far sbarcare tutti e chiuderli in quarantena. (ANSA).

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