Confitarma avvia il dialogo con i fondi d'investimento

Dopo le frizioni di fine 2017, quando l'allora Presidente di Confitarma Manuel Grimaldi aveva pubblicamente censurato l'atteggiamento aggressivo tenuto da alcuni fondi d'investimento nei confronti di società armatoriali aderenti alla confederazione (in particolare in relazione al caso RBD Armatori-Pillarstone Italy), ora armatori e fondi si sono seduti attorno a un tavolo per avviare un confronto diretto. E' la stessa Confitarma a rendere noto il recente incontro avvenuto a Roma tra i vertici dell'organizzazione, guidata dal Presidente Mario Mattioli e dal Segretario generale Luca Sisto, ed esponenti di fondi di private equity e private debt (Azimut, Bain Capital, Dea Capital, Fortress,, HIG, Muzinich, Oaktree Capital, Riello Investimenti, RiverRock, Ver Capital SGR; nonché tre investitori istituzionale di matrice pubblica, CDP, FII e Simest, quest'ultima recentemente attiva nello shipping).

Mattioli e Sisto hanno ribadito ai rappresentanti della finanza l'importanza del Registro Internazionale per lo shipping italiano, mentre Fabrizio Vettosi, Consigliere e vice presidente della Commissione Finanza e Diritto d'Impresa di Confitarma, è entrato nel merito del rapporto tra armatori e fondi ricordando che il valore di un'impresa marittima è costituito non solo dagli asset, ma anche dal know-how e dall'esperienza specifica del managemnt.

Da parte di Confitarma è stata poi ribadita la necessità per le imprese associate che l'investitore condivida sempre le decisioni con l'armatore. Presente all'incontro anche Raffaele Rinaldi, Responsabile Ufficio Crediti dell'ABI-Associazione Bancaria Italiana, secondo cui in futuro il credito bancario sarà integrato da altre fonti di finanziamento diretto, anche se il sistema bancario è legato al mondo armatoriale e continuerà a rappresentare una componente importante del funding. (ANSA).