BRUXELLES - No all'estensione alle non Pmi della direttiva contro le pratiche sleali nelle transazioni tra imprese del settore alimentare. Così Eurocommerce, l'associazione della grande distribuzione organizzata europea, si schiera nel dibattito sulle nuove norme Ue per cancellare comportamenti scorretti da parte degli acquirenti verso i fornitori, come pagamenti ritardati o modifiche unilaterali e last minute di accordi già presi.
"La proposta della Commissione è intesa a sostenere gli agricoltori e i piccoli produttori", scrive l'organizzazione in una nota, ricordando che eliminare questo limite - come si appresta a proporre l'Europarlamento - favorirebbe "le multinazionali massicciamente profittevoli" dell'industria alimentare, "aumenterebbe i prezzi e danneggerebbe il consumatore, senza alcuna prova che i guadagni dei giganti industriali sarebbero riconsegnati agli agricoltori".
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